Se l’esordio di Rino Gattuso al Napoli è stato da dimenticare, ben altri ricordi avrà della seconda presenza al Mapei Stadium. La prima e più importante notizia è indubbiamente che si è tornati alla vittoria dopo più di sessanta giorni di agonia fra pareggi e sconfitte amare, deludenti e che hanno fatto scivolare sempre più giù in classifica gli azzurri. Si procede a piccoli passi, come quelli fatti dallo stesso mister in questa settimana di conoscenza più approfondita con il gruppo, aiutato dalla cena di Natale tenutasi quattro giorni fa.
Un inizio gara scioccante: i padroni di casa hanno letteralmente dominato sia nel gioco che nello spirito, non percependosi minimamente il fatto che avessero recuperato solo mercoledì la gara contro il Brescia, rinviata per la morte del presidente Squinzi. I palleggiatori neroverdi hanno inglobato gli azzurri, in difficoltà sotto ogni punto di vista. Uno a zero che, tutto sommato, poteva finire con un risultato più largo. Le cose dello spogliatoio restano e resteranno sempre segrete, però non è difficile immaginare cosa l’ex Milan abbia detto ai suoi ragazzi dopo lo scempio dei primi 45 minuti. La “cazzimma” dell’uomo Gattuso è servita ad inficiare un po’ di positività e di grinta che si è palesata nella frazione di gioco successiva. Il gol, spalle alla porta, di Allan e il suo primo stagionale, ha decisamente dato la scossa giusta per risvegliare dal torpore l’intera squadra, pronta a dare il proprio contributo per riportare il Napoli alla vittoria.
Un rigore negato, un gol in fuorigioco, l’ennesima traversa: sembrava la solita partita dal destino segnato fra sfortuna ed errori arbitrali. E invece, all’ultimo minuto di recupero, su calcio d’angolo, la rete che ha fatto esultare i tifosi come se si stesse giocando una finale di Champions. Bisogna riabituarsi a questi risultati e soprattutto alle prestazioni da grande squadra, con un gioco corale che ha caratterizzato per tanto tempo questo club. Bravo Ringhio anche ad azzeccare i cambi con Hysaj, Mertens ed Elmas che hanno fatto la differenza non appena entrati in campo.
Più emozionante, ancora, vincere a Reggio Emilia contro il Sassuolo, perché un risultato vincente mancava dal 28 settembre 2014. Calcisticamente una vita fa. Finalmente si è vista la voglia di giocare, di vincere che mancavano da tanto. Il nervosismo agonistico palesato è segno di “vita”. Si chiude l’anno, almeno, con un mezzo sorriso sperando bene per il futuro… E per il mercato.