Un laboratorio a cielo aperto: tra dati, supporti informatici, modelli di gioco, studio flussi principali da seguire per sviluppare l’ azione del Napoli. Ecco come si presenta la Castel Volturno di Rino Gattuso, con le urla che non mancano mai, con un’ intensità del lavoro che sta testando resistenza e limiti dei calciatori: un’ applicazione che assomiglia, tanto, ai metodi di lavoro sviluppati da Antonio Conte e dal suo staff. Domenica, dopo la sconfitta con il Parma, chi è sceso in campo ha fatto il classico scarico, per gli altri seduta importante per testare anche il grado di preparazione, per capire chi e come sfruttare al meglio in vista del Sassuolo.
Tutto questo avviene sul campo, ma non solo: Gattuso ed il suo vice, Riccio, conducono gli allenamenti con un tablet nel quale vengono registrate, step by step, performance, movimenti e vengono raccolti dati che vengono elaborati successivamente. Gattuso, dopo l’ allenamento, libera i suoi calciatori che non vogliono sottoporsi a terapie conservative come dei massaggi, per barricarsi con i suoi collaboratori negli uffici dove i big data vengono elaborati e sviscerati. Si apre, così, la seconda parte del laboratorio: quella tra quattro mura e diversi supporti elettronici che rappresentano l’ ausilio per le scelte. Un metodo che Gattuso aveva già intrapreso nelle sue precedenti esperienze, che ha affinato al Milan, facendo sviluppare, in modo specifico, quei software necessari per la lettura dei dati. Preparatori e match analyst, in tal senso, hanno una funzione necessaria di ausilio: comprendere i parametri fisici e tattici diventa fondamentale sia per la costruzione dei principi di gioco che Gattuso vuol dare al suo Napoli, sia per stabilire, gara per gara, quale strategia di aggressione e di difesa adottare e, quindi, quali uomini scegliere.
Fonte: Il Mattino