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Cosa è successo al Napoli?

Dopo la faraonica campagna acquisti estiva condotta dal presidente De Laurentiis e dal direttore sportivo Giuntoli, tutti gli addetti ai lavori accreditavano il Napoli come una delle favorite assolute per la vittoria dello scudetto. Con il passare delle settimane, tuttavia, le cose sono improvvisamente cambiate ed i partenopei sono entrati in una crisi di gioco e di risultati da cui difficilmente riusciranno ad uscire nell’immediatezza.

Le difficoltà di Ancelotti

Dopo i tre anni caratterizzati dalla presenza di Maurizio Sarri sulla panchina dei partenopei, la società si era vista costretta a cercare un allenatore che potesse far compiere al Napoli il definitivo salto di qualità. L’uomo in grado di assolvere tale compito era stato individuato in Carlo Ancelotti che, dopo le esperienze trionfali sulle panchina di Real Madrid, Paris Saint-Germain, Chelsea e Bayern Monaco, aveva deciso di fare ritorno in patria. Mentre l’anno passato, caratterizzato da alti e bassi, poteva essere considerato come un anno di assestamento, alla vigilia di questa stagione i partenopei erano chiamati a dimostrare di essere pronti a fare la differenza.

Gli arrivi di Lozano, Manōlas e Di Lorenzo, avevano alzato ulteriormente il livello tecnico della squadra di Ancelotti che, dal canto suo, era convinto di avere a propria disposizione un gruppo capace di vincere il campionato. Alla vigilia della stagione, come ben sai se scommetti sugli sport gli azzurri erano considerati i principali rivali della Juventus nella lotta al titolo ma, dopo sole 14 gare di Serie A, tale obiettivo pare essere già sfumato, con il Napoli che, con soli 20 punti conquistati, è a 17 lunghezze dal primo posto attualmente occupato dall’Inter ed a ben otto punti di distanza dal quarto posto occupato dalla Roma.

È anche un problema di motivazioni?

Tralasciando il fatto che il 4-4-2 scelto da Ancelotti non pare permettere ai propri uomini di esprimersi al meglio delle loro possibilità, i problemi del Napoli sembrano essere principalmente di natura psicologica e motivazionali. Una volta visto sfumare il sogno scudetto, i partenopei non hanno saputo reagire alle difficoltà ed anche nella recente sconfitta casalinga contro il Bologna hanno lasciato intendere di essere ben lontani dalla condizione psico-fisica ottimale. Il Napoli spumeggiante di Sarri, ha ceduto il passo ad una squadra disordinata, impaurita e poco convinta dei propri mezzi ed a risentirne sono stati i risultati, mai così negativi da quando De Laurentiis è alla guida del club. Come se non bastasse, nelle ultime settimane si sono aggiunti gli screzi tra la squadra e la presidenza anche se, dopo l’ammutinamento a seguito della partita di Champions League contro il Salisburgo, i rapporti sembrano essere tornati quasi alla normalità.

A pagare il prezzo più caro di questa crisi, come sempre accade in queste situazioni, sono i tifosi napoletani che dopo anni caratterizzati da secondi posti e fallimenti, si ritrovano a sperare che la loro squadra possa conquistare quantomeno la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Le prossime ore, ad ogni buon conto, saranno decisive per il futuro di Carlo Ancelotti e la sensazione è che si sia giunti alla fine di un ciclo.

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