Napoli – Salisburgo: analisi tattica dell’avversario

In collaborazione con BTL | Behind The Line
Partite visionate: Liverpool vs Salisburgo (4-3; 3-1 HT) & Salisburgo vs Napoli (2-3; 1-1 HT)
Per scaricare il report in PDF clicca qui

SISTEMA DI GIOCO

  1. Base: Si schiera con un 4-4-2, molto fluido e dinamico: data la grande duttilità di alcuni giocatori, la squadra può modificare il suo schieramento base in campo durante la gara. I principali jolly sono Minamino e Hwang che possono ricoprire più ruoli in zona d’attacco: il giapponese infatti può giocare sia da esterno di centrocampo che da trequartista, mentre il numero 9 coreano, ex Amburgo, può giocare sia da esterno d’attacco che da seconda punta. Discorso analogo per l’attaccante originario dello Zambia, Patson Daka, che può ricoprire gli stessi ruoli di Hwang seppur con minore efficacia. A centrocampo sono inamovibili Mwepu e Junuzovic, con quest’ultimo che gioca sempre leggermente più indietro rispetto al compagno di reparto. Anche in difesa troviamo dei punti fermi: le corsie sono stabilmente presiedute dal nazionale Under 21 danese Rasmus Nissen Kristensen e dal capitano, nonché veterano della squadra, Andreas Ulmer. Al centro della linea difensiva troviamo invece l’altro nazionale Under 21 danese Maximilian Wöber, al suo fianco si alternano Andre Ramalho e il camerunense Onguéné. Tra i pali, il titolare è Cican Stankovic.
  2. In fase di possesso: La squadra si schiera quasi sempre con un 2-4-4 con i due terzini che spingono tantissimo, arrivando anche a schierarsi sulla stessa linea degli attaccanti, restano invece molto bassi i due difensori centrali che non partecipano alla manovra. Una leggera variante di questo schieramento è il 2-2-4-2 che prevede due uomini posizionati al centro alle spalle delle due punte con ai loro lati i due terzini pronti a crossare.
  3. In fase di non possesso: In questa fase, lo schieramento varia a seconda di dove si trova il pallone: quando la sfera è in zona offensiva, la squadra si schiera con un 4-2-3-1/4-4-2, portando anche pressione gli uomini più avanzati. Quando invece la palla arriva nei pressi del centrocampo o entra nella metà difensiva, lo schieramento diventa 4-4-1-1/4-1-4-1 con Junuzovic sempre arretrato davanti alla difesa e una delle due punte che partecipa attivamente alla fase di copertura insieme ad altri nove compagni (solo l’altro attaccante resta fuori da questa e fa smarcamento preventivo).

INTRO

L’FC Red Bull Salisburgo, guidato da questa stagione dal tecnico americano Jesse Marsch, usa come sistema di gioco di un 4-4-2 estremamente dinamico e che, nel corso della gara, assume diverse “forme”, adattandosi anche alle caratteristiche dell’avversario. L’undici titolare è un misto di esperienza e freschezza nel quale spiccano le qualità del giapponese Minamino e quelle della nuova stellina del calcio europeo, l’attaccante norvegese classe 2000 Erling Braut Håland. Quella austriaca è una squadra dotata di un gioco molto verticale e che inizia quasi sempre con un lancio lungo verso le punte (lancio effettuato o dal portiere o da chi recupera la sfera). La ricerca della profondità e del contropiede veloce è infatti una delle caratteristiche principali del gioco messo in campo dai tori: quando riescono a controllare la seconda palla e non c’è possibilità di andare dritto in porta, gli uomini di Marsch preferiscono spostare l’azione sul lato per poi finalizzare le loro azioni con cross in mezzo effettuati principalmente dai terzini. Gli austriaci, campioni nazionali da sei anni consecutivi, sanno far male anche con rapidi scambi sulla trequarti e imbucate fulminee. Il gioco palla a terra però si limita esclusivamente alla zona offensiva, anche perché nelle rare occasioni in cui cercano la costruzione dal basso, finiscono per combinare più guai che cose positive, regalando spesso e volentieri il pallone agli avversari. Difensivamente, è una squadra che fa pressing alto, molto stretta e con tanti uomini in zona palla (lasciando praterie libere sul lato debole) e che difende quasi a pieno organico in ogni situazione con risultati però non sempre eccellenti: sono poche infatti le qualità possedute dagli uomini del pacchetto arretrato che commettono spesso degli errori di posizionamento/lettura o si lasciano superare con facilità dagli attaccanti avversari.

FASE DI POSSESSO

La costruzione del gioco è quasi sempre diretta ed è rappresentata dal lancio lungo verso le punte o uno degli esterni di centrocampo. Ad effettuare questo lancio è il portiere, in caso di rinvio dal fondo (l’estremo difensore non gioca praticamente mai il pallone sul corto), o è colui che recupera la palla in zona difensiva che ha come primo compito una volta recuperato il possesso, proprio quello di verticalizzare immediatamente. Una volta controllata la seconda palla, l’attacco si organizza (ovviamente questo non succede se il lancio lungo mette davanti alla porta una delle punte) e si sposta quasi sempre su uno dei due lati del campo (principalmente quello sinistro), da dove poi partono i numerosi cross verso l’area di rigore. Il pallone in mezzo viene messo spesso e volentieri dai due terzini che, ad ogni azione, spingono tantissimo portandosi praticamente a ridosso dell’area di rigore e della linea d’attacco.

Quando invece l’azione non si sposta sul lato, gli austriaci mettono in pratica l’altra modalità di finalizzazione a loro molto cara, cioè quella costituita da scambi rapidi nella metà campo offensiva/trequarti avversaria e successiva imbucata alle spalle della linea di difesa: in questo caso l’uomo da tenere sott’occhio è Minamino che si muove tantissimo su tutto il fronte d’attacco. Questa soluzione, come si può intuire, viene attuata nella zona centrale della metà campo offensiva. La costruzione dal basso con palla a terra è una soluzione poco gettonata dagli austriaci e, quelle pochissime volte che viene utilizzata, crea più danni che benefici ai tori: anche a causa della scarsa abilità nel palleggio, quando cercano di costruire qualcosa in questo modo, finiscono quasi sempre per perdere la sfera, anche nella propria metà campo, aprendo così la possibilità di un facile contropiede agli avversari (ecco perché è utile pressarli alti in questo caso). Da precisare che quando cercano la costruzione bassa, i due centrali si aprono tantissimo, i terzini si portano alti come al solito e tra i due centrali si abbassa per ricevere/scambiare uno dei due centrali di centrocampo: dopo un leggero giro-palla, la costruzione poi si sposta quasi sempre sul lato e si chiude con il solito cross verso il cuore dell’area di rigore. Una curiosità la si rileva sui calci piazzati battuti a centrocampo o sulla trequarti e sulle rimesse laterali: gli uomini di Marsch infatti, tendono molto spesso a giocare subito la palla, nel tentativo di prendere in contropiede gli avversari Alla fase offensiva partecipano quasi sempre otto uomini, gli unici esclusi da questa sono i due difensori centrali che restano bassi e in marcatura preventiva.

TRANSIZIONE POSITIVA E SMARCAMENTO PREVENTIVO

Indipendentemente da dove venga recuperato il pallone, in questa sotto-fase il diktat degli uomini di Marsch è uno solo: contropiede immediato. Proprio il contropiede è una delle migliori armi a disposizione dei tori: la squadra controllata dal colosso delle bibite energetiche “Red Bull “infatti, ha in rosa giocatori molto rapidi e che si muovono molto bene in campo aperto. Il contropiede inizia quasi sempre con un lancio lungo in avanti verso le punte che attaccano immediatamente la profondità. Non manca anche qualche sortita individuale, soprattutto quando la palla viene recuperata in zona d’attacco.

FASE DI NON POSSESSO

Quando la palla è nella metà campo offensiva, la squadra porta un sistematico pressing alto con almeno quattro uomini (si può arrivare addirittura a sei uomini se a questa partecipano anche gli altri due uomini di centrocampo) che cercano di recuperare subito la sfera o quanto meno di ritardare/rendere difficoltoso l’inizio della manovra avversaria. Questa pressione è portata soprattutto quando la palla è sul lato mentre si allenta leggermente se la squadra avversaria fa giro-palla in zona centrale. E’ bene precisare che, soprattutto quando il pressing alto coinvolge molti uomini e non viene portato in modo ordinato, se la squadra avversaria riesce ad evitare questa e ad uscire palla al piede, ha buone probabilità di arrivare direttamente in porta. Una volta che la sfera arriva nei pressi del centrocampo e quindi della metà campo difensiva, la squadra si compatta molto e cerca di fare tanta densità in zona palla: così facendo però, lascia tantissimo spazio libero sul lato debole che può essere facilmente attaccato (anche perché il terzino dal lato opposto stringe tantissimo portandosi praticamente al centro del fronte difensivo).

Una delle caratteristiche negative della FDNP dei tori austriaci, strettamente collegata a quanto detto sopra, è quella che vede il terzino sul lato della palla molto staccato e avanzato verso il portatore di palla: questo movimento non solo costringe tutta la linea di difesa a scalare liberando il lato debole, ma libera anche tanto spazio alle spalle del terzino stesso che raramente viene coperto con successo dal difensore centrale e quindi è facilmente attaccabile.

A questo, va aggiunto che quasi mai raddoppiano sul lato quindi si può facilmente creare un 2vs1 e, di conseguenza, andare al cross/traversone con relativa facilità o entrare agevolmente in area di rigore. A completare il quadro delle note dolenti della difesa austriaca, ci sono la poca precisione e lucidità nel liberare l’area di rigore in caso di palle alte e la grande difficoltà nel difendere sui tagli effettuati dagli attaccanti tra i due DC. Un’altra particolarità della FDNP del Salisburgo la si registra sulle rimesse laterali avversarie in zona offensiva: in questo caso infatti, i tori portano molti uomini a ridosso della linea laterale (almeno sei), nel tentativo di rendere difficoltosa la rimessa in gioco della sfera e provare quindi a recuperare subito il possesso in una zona pericolosa.

Gli uomini del pacchetto difensivo difendono a zona, i raddoppi sono rari (soprattutto sul lato). Alla manovra difensiva partecipano quasi sempre in dieci, resta fuori da questa solamente una delle due punte che fa smarcamento preventivo.

TRANSIZIONE NEGATIVA E COPERTURA/MARCATURA PREVENTIVA

Appena viene perso il possesso della sfera, se ciò avviene in zona d’attacco o in una zona dove la palla è “potenzialmente recuperabile”, la squadra di Marsch opta per una ri-aggressione nel tentativo di recuperare subito il possesso della sfera e quindi ripartire in contropiede. Una volta fallita la ri-aggressione, ovviamente la squadra ripiega tornando indietro. Ripiegamento che è anche la principale scelta quando il possesso viene perso in zona difensiva.

SWOT ANALYSIS

  • Punti di Forza:
    • Grande rapidità, velocità e duttilità degli uomini offensivi;
    • Contropiede potenzialmente letale;
    • Pressing alto che può rendere difficile la costruzione dal basso;
    • Difesa efficace sulle rimesse laterali in zona offensiva.
  • Punti Deboli:
    • Scarsa abilità nel gioco aereo e nella lettura di cross e traversoni dei giocatori difensivi;
    • Troppo stretti in FDNP e quindi lato debole sempre scoperto;
    • Sofferenza sugli inserimenti che avvengono tra i DC;
    • Terzini sempre troppo alti e/o posizionati male che permettono gioco sulle fasce;
    • Il pressing alto non è portato sempre in maniera ottimale e quindi non è sempre efficace;
    • Scarsa abilità nella costruzione bassa e nelle uscite palla al piede.
  • Opportunità:
    • Giocate in velocità e imbucate tra i due difensori centrali;
    • Eseguire cross e traversoni verso l’area di rigore, soprattutto verso il secondo palo;
    • Sfruttare il lato debole e lo spazio alle spalle del terzino che avanza;
    • Creare superiorità sul lato per mettere agevolmente il pallone in mezzo o entrare in area;
    • Portare pressing nel caso cerchino di costruire dal basso o escano palla al piede dalla difesa.
  • Rischi:
    • Essere presi in contropiede (anche su calci piazzati e/o rimesse laterali);
    • Subire eccessivamente il pressing alto.

UOMO DA TENERE D’OCCHIO – TAKUMI MINAMINO

Takumi Minamino, classe ’95, nazionalità giapponese, altezza 1.74cm – peso 67kg, piede preferito: destro. Il nazionale giapponese nasce come ala destra ma è il vero jolly offensivo a disposizione dell’allenatore americano Marsch: Minamino infatti, può anche giocare come trequartista centrale e come ala sinistra. Il 24enne giapponese fa della grande rapidità (caratteristica che lo rende molto pericoloso in contropiede) e mobilità i suoi veri punti di forza: come si può vedere dalle heatmaps riportate qui di seguito, il numero 18 del Salisburgo svaria tantissimo su tutto il fronte d’attacco (e non solo), sia che parta da destra (come nel caso della gara contro il Liverpool [heatmap a sinistra]), sia che venga schierato al centro del fronte d’attacco (come contro il Napoli [heatmap a destra]). Questo ovviamente rende molto complicata la sua marcatura.

Minamino è anche molto bravo negli inserimenti a ridosso dell’area di rigore ed è dotato di una buona tecnica di tiro. Risulta temibile anche negli 1vs1. Uno dei punti deboli del giapponese è sicuramente la modesta struttura fisica.

ANALISI DEI PASSAGGI

Figura 1 – Passaggi effettuati vs Liverpool
Figura 2 – Passaggi effettuati vs Napoli
Articolo precedenteIl Mattino: “Dai “consigli” di Berlusconi ai litigi con Perez, i retroscena dei rapporti di Ancelotti coi presidenti”
Articolo successivoNapoli-Salisburgo: i biglietti ancora disponibili