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Il Napoli non diventa grande

La prova maturità per il Napoli contro una Spal in zona retrocessione non è stata superata dopo che Inter e Juve sono state fermate rispettivamente da Parma e Lecce. Un rigore prima concesso e poi tolto da La Penna che al VAR non ha ritenuto il tocco di palla col braccio di Vicari da penalizzare. Alcuni giocatori sono apparsi sottotono, in particolare Elmas che non ha brillato ed è apparso timido in un ruolo più arretrato rispetto al suo naturale, cioè quello di trequartista. Poteva finire addirittura peggio se Ospina non si fosse inventato una parata mostruosa alla fine del primo tempo che ha permesso agli azzurri di mantenersi sull’1 a 1.

Non è cambiata la storia nella seconda frazione di gioco con l’entrata di Fabian Ruiz che ha modificato l’inerzia della partita con un tiro che ha sfiorato il palo esterno. Il Napoli nonostante un possesso palla proficuo e a tratti asfissiante non è riuscito ad essere efficace sotto porta, nemmeno poi con l’attacco pesante formato da Milik e Llorente. A rendere il pomeriggio più amaro è stato l’infortunio di Malcuit, il francese ha abbandonato il campo zoppicando e ha lasciato il posto a Callejon. L’emergenza terzini si fa preoccupante. La squadra è apparsa confusa ma soprattutto poco convinta dei propri mezzi. Gli uomini di Ancelotti non vincono in trasferta dal 22 settembre, con il 4-1 sul Lecce che è poi stata l’ultima vittoria di carattere in campionato.

La situazione, dunque, appare piuttosto torbida e con quell’obiettivo dichiarato, cioè lo scudetto, che sembra sempre più lontano e sfocato. Manca la personalità, la mentalità che un allenatore come Carlo dovrebbe saper trasmettere nella testa dei propri calciatori. Se in Champions si mantiene il primato e si brilla, la serie A è piuttosto opaca con già due pareggi e due sconfitte in 9 giornate. Una media negativa a cui non si era più abituati. C’è sempre tempo per trovare la retta via e se sei il Napoli devi continuare a cercarla.

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