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Il Mattino: “Attacco atomico, seconda miglior partenza di sempre! Record a un passo”

Le vie del gol sono infinite. E tutte valide. C’ è chi può contare su un solo bomber e chi, invece, preferisce puntare sul collettivo. L’ importante è che, a fine campionato, i conti tornino. E il Napoli, da questo punto di vista, è un caso particolarmente interessante. Del resto se n’ è discusso parecchio. Un’ estate intera a rimediare risposte piccate (Icardi), a inseguire insaziabili procuratori (quelli di Pepé: a proposito, solo ieri, dopo sette gare ha finalmente segnato con l’ Arsenal), a battere percorsi di caccia senza senso . E alla fine, dopo un mese dall’ inizio del campionato, nulla gira meglio che l’ attacco azzurro: 13 gol dopo 4 partite di campionato, il secondo rendimento iniziale della storia del Napoli. Meglio solo il Napoli di Sarri (17/18) con 15 gol ed eguagliato il Napoli di Amedeo Amadei nella stagione 57/58 con Vinicio, Di Giacomo e Pesaola in attacco.

GIOIA LORENZO «Il mister sta dando fiducia a tutti, ci sentiamo tutti importanti e questo è la forza del nostro gruppo. Chiunque gioca dà il massimo, solo così si arriva a conquistare il massimo», è la spiegazione di Lorenzo Insigne nel ventre dello stadio del Mare. «Abbiamo fatto una gara partita in Champions League, ora servivano questi tre punti importanti per mantenere il passo delle altre. Quest’ anno può esserci una grande possibilità, dobbiamo cercare di sfruttarla». Sul rigore trasformato al secondo tentativo. «Cerco sempre di aiutare i compagni, poi se arrivano i gol è meglio per la squadra. Il gol di Lecce è speciale perché domani è il compleanno di mia moglie e voglio dedicarglielo». Motivo, forse, per cui non ha lasciato a Milik il tiro dal dischetto. Sarebbe stato un bel segnale di incoraggiamento per il polacco.

A VALANGA Chissà perché qualcuno si ponevano il dubbio: «Chi segna?» . Risposta: Mertens, Llorente, Inisgne. Ma non solo. E qui torniamo al punto di partenza. Almeno per ora, è una vera e propria cooperativa del gol. Non ci sarà (ma chi può dirlo) quello capace, praticamente da solo, di garantire il bottino necessario per arrivare a fine anno col giusto numero di reti segnate. Ma anche in casa del Lecce, gli azzurri hanno dimostrato che lì davanti le soluzioni sono tante. La doppietta del bel Fernando, al suo esordio da titolare, è la risposta di Ancelotti a chi pensava che Llorente era un attaccante di (gran riserva) da gettare nella mischia solo nei momenti di disperazione. Una specie di Altafini dell’ era moderna. Nel Napoli segnano quasi tutti e fino ad adesso sono stati otto i calciatori che sono andati a segno: Mertens (3), Insigne (3), Llorente (2), Callejon, Manolas, Di Lorenzo, Lozano e Fabian Ruiz. Una risorsa preziosa per Carlo. Un primato del quale poter andare orgoglioso. L’ Inter capolista a punteggio pieno, per esempio, è andata a segno solo con sei elementi mentre la Juventus ha segnato con sette calciatori. Della serie: l’ unione fa la forza o, come direbbe Totò, «la somma fa il totale». E al Napoli i conti, almeno per ora, tornano.

IL RITORNO DI MILIK Anche se non è tornato a segnare, il ritorno dal primo minuto di Milik (così come stabilito nei piani di Ancelotti durante la sosta) è un segnale importante. Magari non è ancora al top, ma servono minuti nella gambe per poter tornare a certi livelli. Tra Cagliari (mercoledì) e Brescia (domenica), avrà di sicuro altre chance.

Fonte: Il Mattino

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