Nella versione light, ma è pur sempre un bel risparmio. Con la definitiva approvazione del Decreto Crescita – ieri in Senato con 158 voti favorevoli, 104 contrari e 15 astenuti -, diventa legge anche il bonus fiscale per i cervelli cosiddetti «impatriati» in Italia, com’ è noto esteso pure agli sportivi professionisti. Dunque, sarà più conveniente acquistare atleti che arrivano dall’ estero: nel decreto, infatti, sono previsti benefici per chi rientra (o entra) in Italia dopo due anni di residenza fuori. Il testo, però, è stato emendato rispetto alla prima versione, con una riduzione per gli sportivi dell’ agevolazione fiscale inizialmente prevista. Perciò, la tassazione sarà applicata sul 50% del reddito complessivo e non più soltanto sul 30% come per tutti gli altri lavoratori contemplati dal provvedimento. E inoltre dopo le ultime modifiche al testo i soggetti che usufruiranno del bonus dovranno versare un contributo pari allo 0,5% della base imponibile che confluirà in un fondo per i settori giovanili. La platea dei potenziali beneficiari resta comunque ampia: tutti quei calciatori provenienti dall’ estero che non abbiano giocato in Italia negli ultimi due anni. La Juventus potrebbe applicare lo sconto per De Ligt, ma anche con Pogba e Rabiot.
L’ Inter per Lukaku, ma non per Dzeko. Il Milan lo sfrutterà per Theo Hernandez, il Napoli avrà una corsia preferenziale per James Rodriguez, ma non potrà applicarlo allo stipendio di Manolas, che arriva dalla Roma. Migrato dal provvedimento sulla Crescita al Decreto Cultura, ieri è arrivato anche il commissario per Euro 2020. Licenziato dalla Presidenza del Consiglio, ora attende la firma di Mattarella, ma insomma arriverà un commissario per accelerare gli appalti in vista degli Europei del prossimo anno, che si svolgeranno in diverse città europee, compresa Roma, che ospiterà tra le altre la sfida inaugurale.