Home News Repubblica: “Napoli-Juve vietata agli “stranieri”, fuori almeno tremila tifosi”

Repubblica: “Napoli-Juve vietata agli “stranieri”, fuori almeno tremila tifosi”

È bastata una sola frase a creare lo scompiglio. Quella diffusa dal Casms in merito ai biglietti per Napoli- Juventus, in programma domenica al San Paolo: “Per i non residenti in Campania, la vendita sarà limitata solo ai possessori della Tessera del Tifoso del Napoli”. Una condizione che ha escluso tutti gli appassionati azzurri residenti all’ estero, per i quali è impossibile sottoscrivere un programma di fidelizzazione. La Juve avrà pure 13 punti di vantaggio, ma la rivalità è sempre altissima e in molti avrebbero fatto volentieri un sacrificio. E invece non ci sarà niente da fare: gli ” stranieri” non potranno accomodarsi al San Paolo.

È scoppiato un vero e proprio caso: persino il consolato americano ha chiesto spiegazioni sulla mancata possibilità di assistere al match. Sono almeno tremila i fan residenti all’ estero costretti a disertare l’ appuntamento senza dimenticare coloro i quali abitualmente frequentano il San Paolo ( senza Tessera) provenienti da altre regioni d’ Italia. Anche per loro tornelli chiusi. Il danno è soprattutto d’ immagine. Perché il Napoli ha da sempre una connotazione internazionale e il divieto non è certo lo spot ideale per la partita più rappresentativa del calcio italiano. « Avevo organizzato da tempo il viaggio, abbiamo già prenotato il viaggio aereo e l’ albergo » . A sfogare tutta la sua amarezza è Luigi D’ Ambrosio, 40enne di Pozzuoli, da diciotto anni in Danimarca. Vive ad Aalborg e insegna all’ University of College della Danimarca del Nord. «La mia materia è l’ ospitalità turistica e prevede pure dei tour a Napoli e più precisamente al San Paolo. Accompagno gli studenti a vedere le partite due volte l’ anno. Stavolta verrò con degli amici». Weekend col Napoli. «Ma vedremo la sfida davanti alla tv, forse in un ristorante oppure in un bar. Non ci siamo ancora organizzati. Il viaggio ovviamente lo faremo lo stesso. È la prima volta che mi capita una situazione del genere. Ho visto dal vivo i match contro il Torino e lo Zurigo. Ero con mia moglie Bettina e mio figlio Claudio: ha otto anni e naturalmente è un supertifoso del Napoli proprio come me». L’ appuntamento con la Juve era stato preparato nei dettagli. « Siamo assolutamente sbalorditi, investiamo tempo e denaro per seguire la nostra squadra del cuore e ci viene impedito di entrare allo stadio. Il calcio ormai è un prodotto globale e non si possono cambiare le regole senza un minimo di preavviso. Se l’ avessimo saputo, avremmo optato per un programma diverso. Avremmo potuto vedere la gara con il Salisburgo, ma lunedì dobbiamo tornare in Danimarca » .

Il malumore è diffuso un po’ ovunque: c’ erano state richieste da Israele, Malta, Svizzera, Lussemburgo, Svezia, Giappone, Francia e Turchia. «Non vedere Napoli-Juventus – continua Luigi D’ Ambrosio – è assurdo. Da quando sono in Danimarca, sono già tornato due volte per non perdermi l’ attesissimo confronto. Stavolta dovrà restare fuori pur essendo in città. Tutto questo crea disamore nei confronti del calcio. Non si gioca con la passione della gente e neanche con i soldi se permettete. Tra l’ altro il mio disappunto è doppio: ho fatto innamorare i danesi del Napoli, gestisco un gruppo su facebook con 800 simpatizzanti ma siamo fuori. Un padre ha regalato al figlio di 13 anni il viaggio per la partitissima, peccato che resterà un tabù».

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