Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, in occasione della presentazione del prossimo ritiro della squadra azzurra in Trentino, ha esternato tutta la propria frustrazione nei confronti dei tifosi partenopei: «Il campionato non è ancora finito, continueremo a lottare. Mi dispiace per i tifosi, loro vogliono vincere solo lo scudetto. Vedere poco meno di 20mila spettatori per Napoli-Samp, non è stato bello. I prezzi erano bassissimi. Così si è tifosi del Napoli? Boh, sono meravigliato».
Un eccessivo nervosismo da imputare alla logorante rincorsa alla Juve, con la quale il gap tecnico non si è colmato neppure nella stagione in corso, ma pure ad una situazione economica che, come spiega il Sole 24Ore, non permette al Napoli di concorrere con le altre big della A. i ricavi Da cinque anni a questa parte il fatturato delclub è rimasto in una fase di stallo, non è mai cresciuto mentre dall’ altra parte, ad esempio, Juve e Inter hanno conosciuto una fase di incremento del fatturato senza paragoni. La Juve ha fatto registare negli ultimi dieci anni una crescita del 140% con un fatturato nel 2018 di 402,3 milioni e l’ Inter, in crescita del 9% rispetto al 30 giugno 2017 segna, un fatturato di 346,9 milioni. L’ articolo chiarisce la situazione finanziaria in casa Napoli: «I ricavi da stadio sono stati pari a 19 milioni nella stagione 2017/18, così come in quella precedente. E sostanzialmente in linea con il decennio di De Laurentiis. Il fatturato “strutturale” del Napoli è pari 145 milioni. Cinque anni fa, nel bilancio al 30 giugno 2013 il Napoli aveva un fatturato strutturale pari a 145 milioni, ovvero 115 milioni strutturali escludendo 30 milioni di plusvalenze. Il problema è che in questi cinque anni i costi della produzione sono saliti di più. Nel 2013 il Napoli pagava 67 milioni di stipendi e aveva ammortamenti (il costo del cartellino spalmato sugli anni di contratto) per 36 milioni circa. La rosa costava in altri termini poco più di 100 milioni».
INGAGGI CRESCIUTI Nel 2018 il Napoli paga ingaggi (sempre incluse le imposte) per 114 milioni ed ha ammortamenti per 65 milioni. Fanno circa 180 milioni. Significa l’ 80% in più, contro un fatturato strutturale cresciuto nei cinque anni presi a riferimento di meno del 30%. «Ecco perché saltare una qualificazione in Champions mette il club nelle condizioni di dover fare plusvalenze di rilievo per non bruciare le riserve fin qui accumulate». il prestito di rog Questa analisi spiega il motivo dell’ inoperosità del Napoli durante il mercato invernale appena terminato: solo operazioni in uscita, il centrocampista Marko Rog (24) in prestito fino a giugno al Siviglia, ma anche la volontà di accontentare la scelta di Marek Hamsik, capitano dal 2014, di accasarsi al Dalian Yifeng. Salvo poi il clamoroso passo indietro di mercoledì del Napoli che con un comunicato ha deciso di «soprassedere alla cessione poiché le modalità di pagamento della cifra pattuita non collimano con gli accordi precedentemente raggiunti». L’ affare avrebbe portato nelle casse del Napoli 15 milioni più bonus oltre ad un risparmio di 7 milioni lordi di ingaggio all’ anno.