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ACCADDE OGGI – “Il giorno dieci” siamo tutti Diego Armando Maradona! Dalla chiesa Maradoniana all’altarino

Il Pibe de Oro 17 anni fa fu festeggiato da 50.000 tifosi alla Bombonera

Diciassette anni fa la partita c’è stata l’amichevole di addio al calcio giocato per Diego Maradona.
Alla Bombonera di Buenos Aires, scesero in campo la Nazionale argentina e una selezione di campioni. Ma i 50mila sugli spalti erano naturalmente tutti per il Pibe de oro. Nel mare di cartelli e striscioni, uno diceva: “Da Salerno, 18.000 chilometri, solo per Diego”.
“Il momento è arrivato. Certo, 41 anni pesano”
, disse un Maradona, visibilmente ingrassato e col fiatone, prima di scendere in campo

Fu una serata memorabile. Su due maxischermi le tappe della carriera del campione, i suoi gol, le sue azioni più belle. Quel giorno il quotidiano sportivo “Olé” titolò “Siamo tutti Diego”, mentre il più importante giornale argentino, il “Clarin”, scrisse “Il giorno 10”. L’ex re di Napoli pianse a lungo nel dopopartita. “Vi prego – disse il capitano dell’Argentina campione del mondo nell’86 – fate che questo amore non finisca mai“. Il Pibe de oro fece grande anche il Napoli per sette anni, fra il 1984 e il 1991, guidando gli azzurri alla vittoria di due scudetti.

L’Argentina ha eletto Maradona nell’olimpo dei suoi più grandi rappresentanti, accanto a figure quali Fangio, Peron, Evita, Che Guevara e Borges. Tuttavia, nel giorno in cui tutti i giocatori avevano il numero 10 sulla schiena come omaggio a Diego, la Fifa ha rovinato la festa: l’Argentina non ha potuto ritirare il numero 10, come desiderava fare, in omaggio al suo campione.

A Rosario, in Argentina, i suoi tifosi fondarono nel 1998 la Iglesia Maradoniana (Chiesa di Maradona), dove il calendario si calcola contando gli anni dalla sua nascita: il suo quarantatreesimo compleanno, nel 2003, rappresentò l’inizio dell’anno 43 d.D. – después de Diego (dopo Diego). Se alla sua nascita la chiesa contava 200 membri, i fedeli raccolti anche tramite il sito ufficiale raggiunsero gli 80.000, tra cui alcuni giocatori famosi come Michael Owen, Ronaldinho e Juan Román Riquelme.

Il 26 dicembre 2003 la sua prima squadra, l’Argentinos Juniors, inaugurando il nuovo stadio costruito nel quartiere di La Paternal a Buenos Aires, decise di dedicarglielo chiamandolo Estadio Diego Armando Maradona: il nome fu ufficializzato il 10 agosto 2004. Inoltre ha un monumento situato nel museo del Boca Juniors, all’interno della Bombonera, una statua nella cittadina di Bahía Blanca e numerose altre sculture in diverse parti del mondo.

A Napoli, in una via pubblica, gli fu dedicato addirittura un altarino con una foto nella quale indossa la maglia del Napoli e un suo capello in una teca, dove i tifosi si recavano prima delle partite a chiedere la “grazia calcistica”. L’11 maggio 1991 fu celebrato nella città partenopea un convegno in onore di Maradona, intitolato Te Diegum, al quale presero parte molti intellettuali tifosi della squadra azzurra. Il report di questa esperienza (oltre che della sua preparazione) è riportato in un libro omonimo, pubblicato nello stesso anno.
A lui furono dedicate diverse canzoni da artisti più o meno famosi, come Rodrigo Bueno, che interpretò La mano de Dios. Altri furono i Mano Negra con Santa Maradona, Charly García con Maradona blues, i Teflon Brothers con Maradona (kesä ’86), gli Attaque 77 con Francotirador, Manu Chao con La vida tombola, Pino Daniele con Tango della buena suerte e altri.

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