Una Roma tutt’altro che irresistibile dal punto di vista del gioco ha strappato un pareggio, dopo quasi un’intera gara in vantaggio, in casa del Napoli che per il terzo anno consecutivo ha fermato gli azzurri al San Paolo.
Una gara i cui numeri lasciano il tempo che trovano, perché se analizziamo le statistiche il risultato sembra alquanto bugiardo:
– 26 tiri totali degli uomini di Ancelotti (5 in porta)
– 63% di possesso palla
– 17 calci d’angolo che però mai sono stati pericolosi.
I giallorossi non hanno nella corsa la loro specilità, in quanto la squadra punta prettamente sul lato fisico e di quei centimetri che hanno fatto la differenza soprattutto in difesa contro quei pochi di cui sono dotati gli azzurri. Due forze completamente differenti che, però, scontrandosi si sono poste allo stesso livello respingendosi parimenti, senza sovrastare l’altra.
Un solo schema differente provato su calcio da fermo, forse è stata questa la pecca principale: non aver provato e voluto colpire punti deboli dell’avversario (le giocate bello stretto in velocità, per esempio o passaggi raso terra) che possiede tante palesatesi in una stagione – finora – di alti e bassi. Milik ed Insigne non hanno inciso positivamente, in particolare quest’ultimo ha sbagliato passaggi e tiri che in altri momenti di lucidità sarebbero stati efficaci. Quando manca il perno principale dell’attacco le difficoltà si sentono eccome. Provvidenziale il cambio tra il numero 99 e Dries Mertens che ha evitato una dolorosa e immeritata sconfitta entrando e facendo da subito la differenza, con due gol in fuorigioco segnati e il terzo che, fortunatamente, al novantesimo, ha ristabilito l’equilibrio. Dopo un primo periodo di appannamento, è il giocatore che sta crescendo di più insieme ad Hamsik e Fabián: infatti sono già tre le reti consecutive, tra campionato e Champions, per lui. In un momento così positivo, forse, avrebbe meritato la partenza fin da subito.
Almeno per il campionato, tolta la sfida con l’Inter, il Napoli ha superato in maniera abbastanza convincente il periodo clou di sfide ad alto livello. Stasera, come a Parigi, c’è solo il rammarico di non aver fatto di più quando si poteva, ma – in compenso – gli azzurri divertono e giocando un calcio propositivo creando lo spettacolo che i palati fini napoletani si aspettano. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? È ancora presto per dirlo. La Juve va veloce, però il campionato è lungo. Keep on moving!