Carlo Ancelotti, da quando è a Napoli, sembra davvero essere ringiovanito. Evidentemente, nel cambio con Monaco lui ci ha guadagnato, mentre ora il Bayern lo rimpiange. Altro che il freddo della Germania, all’ ombra del Vesuvio ha trovato un calore che davvero lo riscalda. È quello del sole di Napoli ma forse ancor di più quello della gente di fede azzurra, che gli regala affetto senza essere invadente.
VISCERE Così Ancelotti ha già vissuto la città, seppure un po’ in incognito: la casa in via Tasso, qualche puntatina in Costiera e agli scavi di Pompei per un tour gastronomico-culturale, ma anche una discesa alla Sanità per gustare la pizza. Insomma, Carletto non se ne sta confinato a Castel Volturno, ma si immerge nelle viscere di Napoli e ne trae energia. Ieri, però, ha fatto qualcosa di inusuale, almeno fin qui: un giro in centro per raggiungere la libreria dove veniva presentato «Demoni» di Alessandro Alciato, libro del quale Ancelotti ha scritto la prefazione. Piazza dei Martiri è il cuore della zona chic della città e lì si è radunata una folla adorante in attesa che arrivasse l’ allenatore del Napoli. Per carità, non siamo ancora al «Sarrismo» nel senso che di «movimenti» pro Ancelotti non ne sono ancora nati, ma Carletto ha già conquistato tutti.
INGRESSO SECONDARIO Lo hanno aspettato con i cellulari «spianati», proprio lì a due passi da dove era un tempo la sede del Napoli di Ferlaino, quello degli scudetti. Allora Ancelotti giocava nel Milan, nel Diavolo. Oggi, per sua stessa ammissione – proprio durante la presentazione del libro – dice convinto che «a Napoli si sta da Dio». Gli applausi scroscianti non lasciano indifferente Carletto e neppure il figlio Davide che, insieme con il preparatore dei portieri Nista, lo ha accompagnato approfittandone per fare un giro in centro. Chissà se pensavano di trovare così tanti tifosi ad accoglierli, sta di fatto che sono entrati da un ingresso secondario della libreria per evitare la ressa. Tuttavia, da questo punto di vista la città sembra essere cresciuta. Sono lontani, infatti, i tempi in cui Lavezzi bloccava il traffico di via Vittoria Colonna. Ieri, poche decine di metri lontano da dove Ancelotti ha presentato il libro di Alciato, Mertens passeggiava sereno. Al massimo, ha firmato qualche autografo ed ha fatto un paio di selfie.
RAPPORTI Ancelotti ha parlato di tutto, a partire dallo stress da panchina: «Ci sono stati momenti difficili in carriera, ma non li ho mai considerati altro che problemi lavorativi. Il calcio è una parte importante della nostra vita, non è la nostra vita. Lo stress da panchina va gestito, trasformato in energia positiva per poter chiedere sempre di più a noi stessi. Quello che faccio mi piace e non ho voglia di smettere». Anche perché i risultati gli stanno dando ragione: «Al Liverpool gliel’ abbiamo incartata – dice su assist del moderatore della serata -, la verità è che Napoli è un paradiso». Dunque, l’ idea di De Laurentiis di allungare il contratto in essere potrebbe trovare Ancelotti d’ accordo anche perché il tecnico azzurro sembra avere grande empatia con l’ ambiente e pure con lo spogliatoio: «Per me le relazioni e la comunicazione sono di fondamentale importanza. Andare oltre il rapporto lavorativo con i calciatori fa in modo che loro rendano di più». Queste è la strada per arrivare a raggiungere i traguardi che la gente di Napoli spera e che anche ieri ha chiesto ad Ancelotti.
Fonte: Gazzetta dello Sport