Da sempre nell’ era di Aurelio de Laurentiis il Napoli considera quello dei Pozzo l’ ideale supermarket per fare acquisti e raramente la “merce” prelevata si è rivelata scadente. Insomma l’ Udinese mai ha tirato un bidone al club partenopeo. De Laurentis ha “inaugurato” il suo corso prelevando Pampa Sosa su consiglio del diggi Pierpaolo Marino che divorziò dall’ Udinese nell’ estate del 2004, poi la società campana ha puntato su Quagliarella, poi su Inler, Armero, Allan, Zielinski, ora anche su Karnezis e Meret. Ma pure l’ Udinese ha fatto suoi nel medesimo periodo alcuni atleti di proprietà del club partenopeo, Domizzi, Denis, Zapata, Zuniga, Britos (poi dirottatati al Watford) che hanno rappresentato parziale contropartita per la cessione dei suoi “gioielli”.
FOFANA. Un intreccio di mercato che potrebbe proseguire forse già a gennaio, quasi sicuramente a giugno perché la società partenopea fa l’ occhiolino a due bianconeri, l’ argentino Rodigo De Paul (24), una delle liete novità di questa stagione, soprattutto Seko Fofana (23), fisico e movenze alla Pogba, uno degli elementi che maggiormente si sono posti in evidenza in questa prima fase di stagione. Fofana è reduce da un’ annata deludente per aver pagato dazio salato ad un incidente di gioco (frattura del perone) che lo ha costretto a saltare la preparazione estiva, quella cruciale tanto che raramente in campionato ha convinto. Ma la posizione del giocatore non è mai stata in discussione. Gino Pozzo si è sempre dichiarato convinto che l’ ivoriano sarebbe esploso e ora il comportamento del centrocampista sembra dargli ampiamente ragione. L’ Udinese comunque non ha fretta di concludere, del resto già la scorsa estate aveva rinunciato a 14 milioni per questo giocatore da parte di Torino e Sampdoria nella convinzione che il valore del cartellino del centrocampista sarebbe lievitato non poco, a parte il fatto che di questi tempi è proibito parlare di mercato, l’ Udinese, che è stata rinnovata e ringiovanita nel mercato, deve infatti rimanere concentrata, è chiamata a riscattare il pessimo torneo scorso caratterizzato da undici tonfi consecutivi, e il salto di qualità dei bianconeri non può non prescindere dal match di domani sera alla “Dacia Arena” contro il Napoli che, sempre negli ultimi dieci anni, sovente le ha buscate.
IL MODULO. Ci si chiede quale sarà il compito che dovrà eseguire Fofana che per il tecnico è assolutamente indispensabile. Non è da escludere che a Fofana venga ordinato di alzare il suo baricentro, di andare tra le linee per sfruttare la sua abilità nella conclusione da fuori area. Compito che nel suo primo anno friulano aveva svolto con bravura agli ordini di Gigi Delneri, prima di rimetterci il perone nel marzo 2017 contro la Juventus. «A me sta bene tutto. Sono un centrocampista che sa adattarsi a interpretare qualsiasi modulo. Mi sembra di averlo dimostrato. Quest’ anno ho fatto parte di un centrocampo a due (con Mandragora), poi a tre (anche con l’ utilizzo di Behrami), per me non sussiste problema. Sicuramente mi piace spingermi verso la porta avversaria per cercare il gol, ma so che poi devo subito essere nella condizione di svolgere egregiamente la seconda fase del gioco”.
VELAZQUEZ. Se il tecnico iberico sembra avere un debole per Seko Fofana, l’ ivoriano spende parole di elogio per descrivere questo tecnico che predilige il calcio offensivo. «Quando nel luglio scorso ci siamo parlati – ha detto ancora l’ ivoriano – ho subito compreso che è un allenatore preparato, competente. Di noi conosceva già le caratteristiche tecniche e tattiche, segno evidente che si è rivisto tutte le gare del torneo precedente. Per quanto mi riguarda sono abbastanza soddisfatto, l’ inizio è stato buono, ma siamo reduci da tre sconfitte di seguito, stiamo bene, vogliamo rifarci, d’ accordo il Napoli è forte, ma daremo il massimo. Come sempre. Di certo il nostro obiettivo – e mi riferisco all’ intera stagione – è quello di crescere turno dopo turno».
Fonte: Corriere dello Sport