Repubblica: “Juve-Napoli rivali in campo, ma alleate fuori. Dopo il caso Higuain…”

C’ è una data in rosso che segna la rottura dei rapporti tra le società: 18 luglio 2016, La Juve vuole Higuain e il Napoli cade in un tranello: una bugia di Beppe Marotta. La scena oggi è cambiata, i presidenti lontano dal campo volano alto e insieme. Si sono sentiti anche sul caos che blocca Federazione e Lega. Quel lunedì di luglio, quindi. Nella sede di via Ippolito Rosellini 4 l’ ad juventino ed il ds Fabio Paratici arrivano alle 12.20. Sembrano molto tesi, i giornali sportivi sparano il titolo: “È il giorno di Higuain”. De Laurentiis arriva da Linate con 50′ di ritardo. C’ è già Andrea Chiavelli, ad del Napoli, ma tace. De Laurentiis non perde un attimo Si rivolge a Marotta. «Ma allora state davvero rompendo i c.. a un mio giocatore» . Tarda la risposta. Insiste De Laurentiis: «Parlo di Higuain». Marotta è glaciale: . Ma ai giornalisti dirà qualcosa in più: «La Juve non vuole pagare la clausola. Dicono pure che rischia di diventare antipatica. Trattativa chiusa. Per ora». Attenti a quelle due parole:

«Per ora». Il Napoli le ignora. Crede alle prime frasi, ma c’ è di più. Da Dimaro arriva una conferma. «Ha telefonato Higuain, viene il 25 come stabilito, chiede una singola». Al primo piano dell’ Hotel Rosatti dormono i giocatori, solo al 109 è singola, la occupa un dirigente subito trasferito al terzo piano. Si completa la messinscena. De Laurentiis, che non avrebbe mai ceduto Higuain, dichiara in quello stesso 18 luglio: «La Juve è una società seria, intelligente, dice che non sono contatti. Higuain resta». Non c’ è incontro invece alla presentazione dei calendari: Marotta e Paratici sono in Spagna, raggiunti da Higuain in una pausa delle sue ferie a Ibiza. Il 25 luglio è ufficiale l’ acquisto di Higuain, la Juve pagherà due rate da 47 milioni, esercitando la clausola. De Laurentiis stizzito respinge i tentativi di una parziale contropartita tecnica: 40 milioni e tre giocatori. Pereyra, Zaza, Rugani. La Juve si era sotto traccia informata sul gradimento di Sarri. E prima del 18 luglio, venerdì 15, aveva firmato il contratto con Higuain all’ Hotel Eurobuilding, un “5 stelle” che apre le finestre sul Santiago Bernabeu. Higuain che aveva chiesto una camera singola a Dimaro, secondo questa ricostruzione, quando aveva già superato le visite in una clinica spagnola.

Era già della Juve. Tra i tifosi la rivalità è aspra, le società hanno sobrietà di rapporti, ma Andrea Agnelli e Aurelio De Laurentiis sono spesso in contatto, come è giusto tra grandi società ingabbiate nel format preistorico del calcio italiano. Vorrebbero grandi città in A. Bari, Foggia, Catania…, Filano da prima del 5 luglio 2017, giorno della nomina di Andrea Agnelli presidente dell’ Eca, associazione dei club europei. Tra i dirigenti, come “chairman marketing” c’ è De Laurentiis, che coltiva i suoi progetti di un calcio riformato ad alti livelli internazionali, con Juve, Napoli e magari Inter, Milan, Roma in una superlega, con proventi maggiori. Rimane poco tempo a De Laurentiis, preso da Napoli, Bari, Filmaro, costruzione ed il gelato “Steccolecco” venduto anche da Vativano, Trenitalia, negozi inglese Selfridgesi. Ma segue anche il Palazzo del calcio. Ha aderito al gruppo che porta, con la regia di Francesco Ghirelli, alla presidenza federale Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro. Conoscono Dilettanti, Arbitri e Allenatori: 63% dei voti utili. La Juve si pronuncia lunedì. Tenta di salvare Michele Uva, direttore generale coinvolto nella disfatta della Nazionale esclusa dai Mondiali. Ma amico di Malagò, presidente Coni, e come sembra anche della Juve. Quando si dice, i gruppi di potere.

Fonte: Antonio Corbo, Repubblica

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