Home News Moratti: “Anti Juve? Al momento c’è soltanto una squadra”

Moratti: “Anti Juve? Al momento c’è soltanto una squadra”

Non è mai stato chiamato tanto «presidente», non ha mai fatto così tanti selfie. Massimo Moratti ha lasciato l’Inter da ormai quasi 4 anni, dopo 18 da proprietario, con 16 trofei. Ora, da ex, è ancora più accessibile ai tifosi («Da mio padre ho imparato ad avere con loro un rapporto personale») e percorrere scale e androne della Triennale di Milano è un vero e proprio percorso a ostacoli. Lui non ne salta nessuno: se selfie devono essere, che siano, prima dell’agognata sigaretta. Nell’istituzione che normalmente ospita mostre d’arte e design è protagonista di un incontro su Rocco ed Herrera di Milano Calcio City. C’è il suo idolo da ragazzo, Mario Corso («quando giocavo provavo a imitarne le finte») e c’è il rivale rossonero Gianni Rivera. C’è insomma già aria di derby, anche se manca ancora quasi un mese e ballano tre partite fondamentali per l’Inter.

BROZOVIC Tre gare sono anche quelle che hanno dato la svolta, dopo la partenza lenta: «Siamo sulla strada giusta – dice Moratti -. Dal punto di vista del carattere e della fiducia ci sono grandi segnali. La speranza è che l’allenatore concretizzi sempre di più il gioco. I calciatori ci sono, la continuità è sempre la cosa principale. In mezzo Brozovic sta facendo bene, se mantiene la forma fisica va bene così, se no in mezzo bisognerà trovare altre soluzioni. Ma sono tre partite che la squadra funziona bene ed è uscita da un periodo difficile. Dobbiamo avere più speranze». Lo scudetto, del resto, per l’ex presidente nerazzurro non è ancora assegnato ai bianconeri, nemmeno con Ronaldo: «Nel calcio può sempre succedere di tutto».

NO RITORNI Sul palco Corso parla del carattere burbero di Herrera, Moratti ne difende il ricordo, così come oggi difenderebbe la «furia» di Spalletti quando gli si dice che l’Inter è l’anti-Juve: «Al momento è il Napoli. L’Inter in estate è partita forse con questa idea, ma poi bisogna vincere la partite per esserlo davvero». Ma non è più tempo di guerreggiare, nemmeno con la Var: «A me non entusiasma troppo. Ai miei tempi bisognava prendere posizione contro le decisioni degli arbitri, ed era più divertente». A Moratti piaceva anche innamorarsi di giocatori visti in altri campionati e regalarli alla sua Inter. L’estate è stata segnata da Modric: «Non solo nulla, non parlo di mercato». Ma di giocatori interessanti sì: «Vedo molte meno partite estere che in passato, per cui anche meno giocatori. Ma il Real Madrid ha un paio di giovani molto interessanti, come Vinicius o Mariano Diaz che ha fatto un gol eccezionale». Altri non hanno resistito alla tentazione di tornare al «giochino», come Berlusconi col Monza. Moratti assicura di non pensarci: «L’Inter è stata bella e importante, per me. Ogni tanto viene voglia di divertirsi con qualcosa del genere, ma no, non credo che sia più il momento di farlo. Il Bari è stata una possibilità di poche ore che non ho preso al volo. Ma il Monza ha una gran fortuna».

Exit mobile version