Simone Verdi non smette di stupire: innanzitutto Ancelotti, decisamente colpito dalle sue qualità e anche dalla duttilità, e poi tutti quelli che lo ascoltano. Prima le parole nel corso dell’ incontro con il pubblico («a gennaio ho meritato i fischi del San Paolo per non aver accettato la proposta») e poi quelle rilasciate ieri alla Instagram tv del Napoli: «Mi piacerebbe essere preso a esempio dai bambini». Magari dagli scugnizzi, perché no. «Aspetto tutti al San Paolo».
CHE GRUPPO. E allora, il discorso di Simone. Uno dei personaggi più brillanti e positivi di questa prima fase a Dimaro. Uno dei giocatori più attesi, per quel destro e quel sinistro che fanno ammattire i portieri, nonché uno degli uomini maggiormente considerati del gruppo: per il talento, certo, ma anche per il trasformismo che consentirà a Carletto di impiegarlo da trequartista, a destra o a sinistra, e anche da falso nueve. Un jolly: così è considerato. «Sono davvero orgoglioso di essere del Napoli». E nel frattempo si racconta. Umanamen te: «Il mio colore preferito? Il verde». Ovvio, che domande. «Il primo impatto con la squadra è stato molto positivo: lo spogliatoio mi ha accolto molto bene e i ragazzi stanno velocizzando il mio inserimento».
E CHE SQUADRA. E ancora: «Abbiamo una squadra forte, indubbiamente cresciuta negli ultimi due anni». Con qualche amico: «Ho incontrato ex compagni dell’ Empoli, tipo Tonelli e Hysaj, e Insigne, conosciuto in Nazionale». Un Lorenzo insegnante di napoletanità: «Mi ha fatto scoprire qualche canzone neomelodica, mentre pizza e mozzarella le ho assaggiate da me. Ottime. Il mio piatto preferito, però, è la lasagna». Presto scoprirà la città: «So che è molto bella e che posso imparare molto». Ma il San Paolo è già nel cuore: «A Fuorigrotta ho segnato il mio primo gol in A». Il 7 dicembre 2014, Napoli-Empoli 2-2. «Ci penso spesso. E se invece guardo al passato azzurro, oltre a Maradona mi viene in mente Lavezzi». A chiudere: «Vasco è il mio cantante, mentre gli hobby sono viaggi, ilm e serie televisive, e la pesca».
Fonte: Corriere dello Sport