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Gazzetta: “Napoli, quante certezze. Insigne ha rifiutato tante offerte per lavorare con Ancelotti”

Carlo Ancelotti e la prova del nove: il primo tweet della stagione azzurra potrebbe essere questo. Tecnico nuovo e squadra confermata appunto per nove/undicesimi. Il Napoli ieri è ripartito dalle proprie certezze mettendosi alle spalle quei dubbi che erano di tutti e, in primis, di Maurizio Sarri. Il rischio che il gruppo venisse smantellato, viste le clausole “invitanti” di Albiol, Callejon e Mertens, è stato del tutto fugato. Di conseguenza, c’ era legittima soddisfazione da parte di Cristiano Giuntoli in occasione del raduno all’ hotel Vesuvio (il difensore Luperto è stato il primo ad arrivare in albergo per le visite mediche di rito).

CONTINUITÀ Adesso, eventualmente, sarà De Laurentiis a fare il prezzo per i suoi gioielli ma il presidente non ha alcuna intenzione di cederli. Del resto, Ancelotti vuole tenerseli stretti e anche la gente si è affezionata a quei calciatori capaci, nella passata stagione, di tener testa fino in fondo alla Juve e di conquistare ben 91 punti (record storico del club) sotto la guida di Sarri. Non a caso, i più acclamati di fronte all’ hotel Vesuvio sono stati Hamsik e Insigne, che rappresentano proprio la continuità del progetto tecnico del Napoli. Il capitano, che sperava in un dorato fine carriera in Cina, è entrato nel suo dodicesimo anno in azzurro e si appresta a battere il record assoluto di presenze detenuto da Beppe Bruscolotti (511 gettoni tra campionato e coppe contro i 501 di Hamsik). Insigne, invece, era pronto a mettersi la fascia al braccio qualora lo slovacco fosse andato via, ma soprattutto è pronto a mettersi a disposizione di Ancelotti. Lorenzinho non si è fatto neppure sfiorare da un paio di prestigiose offerte che gli erano state paventate dall’ estero perché spera ancora di vincere a Napoli.

MINUTAGGIO Già perché ripartire da quota 91 e da nove titolarissimi vuol dire non potersi nascondere, tanto che Ancelotti ieri a pranzo ha detto ai calciatori di essere convinto di poter vincere qualcosa di importante. Il Napoli è forte e consapevole di esserlo: ha ringiovanito e rimpinguato la rosa per renderla ancor più omogenea. Reina ha lasciato il posto a Meret e Rafael è stato sostituito da Karnezis (per i due ex dell’ Udinese la formula di acquisto è il prestito con obbligo di riscatto) mentre a centrocampo è arrivato il duttile Fabian Ruiz in luogo dello specialista Jorginho e, davanti, si sono aggiunti Verdi e Inglese alla batteria delle punte. Di conseguenza, non si è ridimensionato. Anzi, De Laurentiis (che raggiungerà la squadra in Trentino dopo aver partecipato oggi al funerale di Carlo Vanzina) ha rilanciato con Ancelotti in panchina e l’ intenzione di ben figurare anche in Champions aumentando il minutaggio di quei calciatori poco impiegati (vedi Rog e Diawara).

CILIEGINA Serve, però, ancora qualcosina: un terzino, magari ambidestro, che faccia da alternativa a Hysaj ma possa in caso di necessità destreggiarsi pure a sinistra visto che Ghoulam non può essere disponibile da subito. Lainer è sempre in testa su Arias nell’ ultimo casting. Poi ci sarà spazio per le cessioni (Grassi e uno tra Tonelli e Chiriches) o in prestito (Ciciretti e Roberto Insigne). Del resto, si tratta di operazioni di contorno perché per Ancelotti la tavola è stata già imbandita. Dovesse poi arrivare la ciliegina sulla torta, vale a dire Benzema, allora Carletto sarebbe ancora più felice. Ieri il francese ha festeggiato 9 anni col Real, scatenando i tifosi azzurri, ma il post sui sociali era solo per l’ anniversario col Madrid. Ancelotti dovrebbe rinunciare ad uno dei titolari, ad un attaccante tra Callejon e Mertens, ma per un bomber come Benzema sarebbe disposto a sacrificare un tassello importante. Un puzzle cui sono stati tolti appena un paio di pezzi per permettere al tecnico di superare la prova del nove.

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