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Napoli meglio in trasferta. O forse no? La verità dietro le parole di Sarri

“Rendimento differente lontano dal San Paolo? E’ casuale, non vedo una reale differenza, il nostro modo di giocare è quello ed è costante in casa e in trasferta”. Con queste parole, a margine della sconfitta casalinga contro la Roma, Maurizio Sarri commentava poche settimane fa la discrepanza tra i risultati ottenuti tra le mura amiche e quelli conquistati invece lontano da Napoli.

A confermare la teoria dell’allenatore partenopeo sono stati, nelle più recenti apparizioni, i pareggi contro Inter, Sassuolo e Milan, che hanno bilanciato in maniera sostanziale quanto recitava la classifica appena qualche giornata prima. Ma, come suggeriscono i dati stessi, un fondo di verità nelle parole di Sarri poteva essere colto anche col senno del prima.

In casa le azioni degli azzurri si sviluppano per il 47% sulla catena di sinistra, per il 26% centralmente e per il restante 27% tramite i componenti che presidiano la fascia destra. In maniera del tutto analoga, le corrispondenti percentuali in trasferta variano solo impercettibilmente al 44%, al 27% e al 29%. Anche la finalizzazione della manovra giunge in maniera pressoché identica, che si giochi al San Paolo o in qualsiasi altro stadio d’Italia: sotto il 10% nell’area piccola, vicino al 50% in aria di rigore e per il 40% al di là della linea dei 16 metri. Che serva di insegnamento: non sempre, purtroppo, i risultati rispecchiano la realtà delle cose.

Fonte dati: Whoscored.com

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