Si fa prima a dire quando e dove sia successo che il muro, all’improvviso, abbia ceduto: dettagli, nel contesto di un campionato (quasi) perfetto, perché sette reti in trasferta rappresentano un primato e/o comunque il titolo di difesa meno battuta, lontana dal proprio campo. Si risistemano i tabellini e rapidamente si scopre che Pepe Reina, in questa sua ultima stagione da baluardo, che avute così rare di amarezza, che neanche gli dà peso: una rete a Verona, alla prima giornata, nel quadro di una passeggiata; un’altra a Roma, contro la Lazio, per agitarsi un po’ la nottata poi chiusa trionfalmente; due a Ferrara e altre due a Marassi con il Genoa, queste si preoccupanti, almeno per quell’ora e mezza, perché fu poi decisivo rimettere in piedi gare che si erano terribilmente complicate e una dal Torino. Eravamo, pensateci un po’, al sedici dicembre, sembra quasi una vita fa, perché poi ci sono state Crotone, Bergamo, Benevento, Cagliari e la San Siro interista: cinque partite, mandando in bianco chiunque, da Icardi in giù, andando a ritroso.
THE WALL. Intorno alle statistiche si potrebbe sviluppare il solito, ormai ricorrente e forse anche un po’ noioso dibattito, dal quale si uscirebbe senza risposte certe: però intanto si scopre che la miglior difesa (ma solo in trasferta) non consente di stare in vetta. Però garantisce un pizzico di serenità in più, in un rush finale in cui sarà necessario pure rinchiudersi la porta alle spalle e lasciare che al resto pensi il tridente. Complessivamente, da agosto sin qua, quando ormai si è sul vialone che conduce alla volata, il Napoli è stato in grado di uscire dallo stadio «nemico» incolume e indenne complessivamente nove volte.
SUPER REINA. E all’elenco di cui sopra, quello relativo all’ultimo trimestre, conviene aggiungere anche Bologna (ma tremando un po’), l’Olimpico di Di Francesco e della sua Roma, dove Reina ad un certo punto fece il fenomeno, e poi Verona (ma il Chievo) e Udine, la provincia che una volta risultata indigesta e che invece sembra essere stata metabolizzata, in questa stagione. Ma Sarri a Reggio Emilia e contro il Sassuolo s’è ritrovato immalinconito dalla regola del due: fu sconfitto al suo esordio in campionato, nel 2015, fu agguantato, nella passata stagione, costretto poi al 2-2 che qualcosa costò nella corsa alla Champions. Ma questo, raccontano i numeri, è il Napoli più forte, dal punto di vista difensivo, del triennio di Sarri. Chissà se varrà (ancora) qualcosa, tutto ciò che è capitato: se sia un indizio oppure la prova della verità!
Fonte: Corriere dello Sport