Giovanni Carnevali è l’ amministratore delegato e il direttore generale del Sassuolo made in Italy che domani affronta il Napoli al Mapei Stadium.
«Ci piace avere giocatori italiani, è il nostro progetto, la nostra identità e la nostra filosofia, voluta dal patron Squinzi: puntiamo sui ragazzi, motivati e possibilmente cresciuti nei nostri vivai».
Il Napoli è tra le squadre di serie A con più stranieri. Il Sassuolo è un po’ in difficoltà. Chi se lo aspettava? «È stata una stagione particolare. Speriamo che la sosta ci permetta di ritrovare il modo di affrontare con spirito diverso il Napoli».
Là dietro di voi hanno iniziato a correre? «È sempre così nella parte finale di una stagione. Nessuno pensava che non sarebbe successo».
Domani affrontate una delle regine di questa serie A. «Sappiamo che il Napoli è forse la più forte di tutti, sicuro quella che gioca meglio. Non sarà semplice ma mica partiamo battuti? Abbiamo tanti buoni giocatori che possono mettere in difficoltà gli azzurri».
Sarri piaceva anche a lei? «E a chi non piace? È uno dei migliori di tutti. Lo ha dimostrato anche a Napoli ma già ad Empoli e anche prima aveva dimostrato il suo valore».
Da che parte sta? Meglio pensare a vincere 1-0 o pensare dare spettacolo? «Sono convinto che giocando bene non puoi che centrare un risultato positivo. Quando vedo una partita del Napoli mi diverto. E nel nostro campionato non è una cosa semplice e che capita spesso».
Quanto la ferisce la storia che quando il Sassuolo affronta la Juve quasi è un’ amichevole? «Se lo dicono i tifosi, nulla. Noi sappiamo la realtà delle cose, ma certo indispettisce e dà fastidio se certe battute la fanno i dirigenti. Quelle le accetti di meno».
Vrsaljko, Berardi e Policano: chi quello più vicino al Napoli? «Vrsaljko. Avevamo chiuso la trattativa con il club azzurro ma è stato il giocatore a non voler venire. Politano conosceva la nostra volontà che era quella di non cederlo a gennaio».
È stato complicato spiegarlo poi a Politano «Nell’ arco di pochissimi giorni si è rimesso subito in carreggiata. Ha tante richieste importanti, se ne riparlerà magari in estate».
Con il Napoli il discorso è solo rinviato? «No. Non abbiamo alcun impegno con loro».
Da Napoli è arrivato Cannavaro, per anni vostro simbolo. «È stato un giocatore determinante nel nostro sviluppo perché ha dato la professionalità di un grande giocatore e ci ha dato la possibilità di far crescere anche la società. Non potevamo trattenerlo».
Lei è molto legato a Marotta, si può dire che con la Juve avete una corsia preferenziale? «No. Conosco e frequento Beppe da decenni e vado fiero dell’ amicizia con lui. Ma ci deve essere professionalità nei rapporti di lavoro. Ed è quella che c’ è sempre. Alla Juve abbiamo ceduto Zaza e le trattative sono state complicate e difficili. Esattamente come con gli altri».
Questa super Champions League, scaverà un solco ancor più profondo tra le big e le medio-piccole? «Già adesso c’ è grande differenza ed è legata alla spartizione dei diritti televisivi. Una differenza troppo elevata. E anche la riforma fatta dal ministro Lotti non cambia lo scenario: la forbice resta ampia».
Lo strapotere di Juve e Napoli è il risultato di questo? «Sicuramente. Però ci sono due società che hanno lavorato meglio di tutte negli ultimi anni sia sul mercato che nella gestione del club».
Il Sassuolo, quindi, non vincerà mai uno scudetto? «Un sogno quasi irrealizzabile. Ed è un peccato».
Tra Juve e Napoli chi vince lo scudetto? «Un bel duello ma alla fine è più facile che lo vinca il Napoli».
Fonte: Il Mattino