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CorSport: “Il Napoli pensa già al futuro: individuati tre ruoli chiave da rinforzare”

Ci sono un tedesco, uno spagnolo e un uruguayano (e non c’ è niente da ridere) e poi c’ è ancora tutto un mondo da attraversare (virtualmente): c’ è una squadra e intorno c’ è un Progetto, l’ Idea di calcio che consenta di restare ancora aggrappata al sogno, standosene ad ondeggiare tra le stelle; c’ è un mercato, che racchiude la Filosofia e le intenzioni, le strategie e le possibili evoluzioni. C’ è da starsene sulla riva e aspettare quel che accade: in campo, ovviamente, e però anche fuori; però molte cose sono state avviate, nella penombra, qualcuna è rimasta congelata, qualche altra avrà bisogno della naturale lievitazione. Però, per cominciare, c’ è un uruguayano, ed è Torreira, un spagnolo, ed è Grimaldo, e un tedesco, ed è Leno, che attendono.

PRIORITA’. Quella riguarderebbe il portiere e la scrematura di un anno intero, sapendo che Reina sarebbe andato via, ha sistemato Leno (26) in pole position: resiste Perin (26), per vari motivi, ma poi c’ è dell’ altro, perché il Napoli non ha smesso di allungare i suoi sguardi in Spagna, dove ha avuto modo di studiare anche Sergio Rico (25 a settembre) del Siviglia, mentre Kepa (24 a ottobre) che ha appena rinnovato con l’ Athletic Bilbao ed ha una clausola di 80 milioni di euro è qualcosa di inavvicinabile. Il Napoli deve scegliere e lo farà senza fretta, avendo un ventaglio di ipotesi abbastanza ricco: conviene non dimenticare Meret (21 tra pochi giorni), né Lafont (19 del Tolosa).

L’ ESTERNO. A destra, con l’ addio di Maggio, si aprirà un buco: le tentazioni sono due, appartengono al lavoro del recentis simo passato, e sono entrambi di sicura affidamento. Su Vrsaljko (26) è già stato detto tutto e la difficoltà, a questo punto, è nel fresco rinnovo del contratto con l’ Atletico Madrid; su Alejandro Grimaldo (23 a settembre), spagnolo di Valencia di casa al Benfica, l’ unica perplessità è sulla tendenza, e la preferenza, del fluidificante di giocare a sinistra. Rimane leggermente staccato il tedesco Jeremy Toljan (24 ad agosto), lui rigorosamente esterno basso di destra, che però è difficile da sradicare dal Borussia Dortmund.

IL JOLLY. Ma il Napoli pensa anche al centrocampo, settore nel quale c’ è assoluta abbondanza di piedi buoni e di giovani di prospettiva: lo è anche Lucas Torreira, comunque, che ha appena ventidue anni e con la Sampdoria ha già dimostrato di quale pasta sia fatto. Il regista è entrato – lui con Dennis Praet (24 a maggio) nel campo visivo di Giuntoli e il giro di perlustrazione è già cominciato da un bel po’: il Napoli ha avuto modo di parlare con Pablo Bentancur, il manager dell’ uruguaiano, e si è anche informato sulla entità della clausola (25 milioni di euro) e sulla scadenza (metà luglio). C’ è la volontà di arrivare ad una soluzione ma c’ è anche la possibilità di temporeggiare. Ci sono dichiarazioni che poi annunciano qualcosa, per esempio quelle di Bentancur: «Abbiamo ricevuto una proposta del Napoli, che è avanti rispetto alle altre». Chiarissimo!

I COLPI. Ma se dovesse essere possibile, e questo si potrà scoprire più in là, De Laurentiis si regalerebbe altro ancora: le passioni confessate si chiamano Federico Chiesa (21 a ottobre) della Fiorentina e Denis Suarez (24 appena compiuti), per i quali non ci sono prezzi fissati, né eventualmente li miti (comunque ragionevoli) di spesa. E le ali, o gli esterni, diventano «centrali» nello sviluppo del 4-3-3 di Sarri.

GIA’ FATTO Inglese è del Napoli dall’ estate scorsa (dodici milioni al Chievo) ed andrà in ritiro; Ciciretti lo diventerà (adesso è a Parma ma ha già firmato il quinquennale che avrà valore dal primo luglio) e sarà convocato per Dimaro; e poi c’ è Machach in panchina, mai utilizzato sino ad ora, ma sul quale Sarri ha concentrato la propria attenzione e ne è rimasto ammirato. Il mercato già vibra.

Fonte: Corriere dello Sport

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