Il Napoli pareggia una vibrante partita contro l’Inter a San Siro e perde il primato in classifica nel torneo italico. I nerazzurri si sono rivelati una squadra tonica e ben messa in campo, grazie soprattutto alle virtù tattiche del proprio mister Spalletti. Ora è arrivato il momento più delicato della stagione, con la Juventus che è riuscita a superare la banda Sarri ed ancora una partita da recuperare mercoledì prossimo. Quindi il distacco aumenterà sicuramente. La squadra azzurra contro i nerazzurri si è ben comportata ma coloro che sono andati oltre la sufficienza sono stati Albiol, Koulibaly e Insigne. La coppia centrale partenopea anche a San Siro ha fatto vedere di che pasta è fatta, è stata una vera e propria diga contro le folate offensive interiste. Albiol in particolare è stato un vero e proprio perno difensivo su cui si è basato tutto il reparto difensivo. Lo spagnolo ha marcato splendidamente Icardi lasciando l’argentino libero davvero molto poco. Koulibaly è l’altro signore incontrastato del reparto. Corre per due e rintuzza qualsiasi azione d’attacco interista, sempre lucido quando si tratta di difendere ma non disdegna anche di dare una mano ai compagni dell’attacco. Ha commesso qualche piccolo errore ma rispetto al lavoro che ha compiuto in tutta la partita, sono soltanto piccole sbavature che non compromettono la sua valutazione positiva finale. Buona gara anche di Insigne. Riesce ad essere il più continuo nel fronte d’attacco partenopeo. Salta l’uomo con una certa facilità, senza mai però essere troppo pericoloso sotto porta. Comunque un punto di riferimento costante per i colleghi di reparto che lo cercano con insistenza per dialogare e poi proporsi a rete. Senza di lui questo Napoli sarebbe sicuramente molto meno brillante. In questo momento uno dei migliori giocatori a livello nazionale. Intanto il Napoli comincia a rallentare forse per colpa di una stanchezza psico-fisica che comincia a farsi intravedere. Non è stato facile per tutto questo tempo fare la lepre, perdendo energia soprattutto sul piano nervoso. Però questo è il momento di non mollare perchè la strada è ancora lunga e sarebbe delittuoso fermarsi proprio ora.
Di Ferdinando Guma