Gli imperativi per il Napoli sono due: analizzare i gravi errori commessi contro la Roma e poi voltare subito pagina, per affrontare di slancio le ultime undici finali che concluderanno il campionato. L’ appuntamento tra Maurizio Sarri e i suoi giocatori, reduci da due giorni e mezzo di riposo anche terapeutico, soprattutto dal punto di vista psicologico, è fissato per oggi pomeriggio a Castel Volturno. Dietro l’ angolo c’ è già la difficile trasferta di domenica a San Siro ( ore 20.45) contro l’ Inter e la squadra aveva bisogno di staccare un po’ la spina, scrollandosi di dosso l’ amarezza per una sconfitta allo stesso tempo dolorosa, pesante e inattesa, dunque molto più complicata da digerire.
Non si è invece concesso nemmeno un istante di respiro il tecnico toscano, che ha visto e rivisto al videotape i disgraziati 90′ di sabato scorso al San Paolo, alla doverosa ricerca delle principali motivazioni che sono state all’ origine dell’ amarissima sbandata. Inevitabile partire dai 4 gol subiti: un black-out apparentemente inspiegabile, visto che nelle 26 giornate precedenti del campionato la porta del Napoli era stata violata dagli avversari appena 15 volte. Gli errori più appariscenti li ha commessi Mario Rui, condizionato forse dal suo ruolo di ex della partita contro la Roma e pure dalla paura di prendere un’ ammonizione, tenendo conto che è da tempo in diffida. Ma nemmeno due pilastri come Koulibaly e Albiol sono stati esenti da colpe, specialmente nella marcatura di Dzeko. È stato l’ intero reparto arretrato a crollare di colpo, dunque, senza che Reina riuscisse a sua volta a fare miracoli tra i pali, perlomeno per limitare i danni. In un’ orchestra affiatata come quella del Napoli, però, i quattro gol subiti non si possono spiegare solo con la serata storta della difesa. Sarri si è messo dunque alla ricerca pure di altre spiegazioni, di natura psicologiche e tecnica. Ha pesato certamente sul morale del Napoli la vittoria in extremis della Juventus contro la Lazio, trovata quasi per caso nel terzo e ultimo minuto di recupero all’ Olimpico con il gol di Dybala. Per il morale degli azzurri è stato un terribile colpo basso, concausa della frenesia con cui Insigne e i suoi compagni ( autori di 27 tiri verso la porta avversaria) hanno poi affrontato i giallorossi. Ma sulla mancanza di equilibrio in campo ha pesato ancora di più la grave assenza di Marek Hamsik, in panchina inizialmente per l’ influenza e gettato per disperazione nella mischia solo nel finale. Il capitano è la bussola della squadra, garanzia di lucidità nella gestione del pallone e punto di riferimento per tutti suoi compagni, che ne hanno avvertito l’ assenza perfino al di là delle previsioni.
Contro la Roma, sabato sera al San Paolo, si è capito perchè Sarri non si è mai privato finora di Hamsik, nei suoi tre campionati sulla panchina azzurra. Ed è una buona notizia per il Napoli che lo slovacco sia guarito dall’ influenza che lo aveva molto debilitato la settimana scorsa. Da oggi invece il capitano riprenderà a lavorare regolarmente in gruppo ed è proprio da lui che dovrà partire la riscossa, in vista della trasferta di San Siro. A Milano, contro l’ Inter, servirà innanzitutto una immediata e forte reazione di carattere, meglio ancora se abbinata al solito bel gioco. Niente è perduto, per lo scudetto. Ci sono ancora da affrontare undici finali.
Fonte: Repubblica