Home News CorSport: “Insigne a digiuno da troppo tempo, domani tocca a lui”

CorSport: “Insigne a digiuno da troppo tempo, domani tocca a lui”

Mertens, Callejon e ora lui: Lorenzo Insigne. Sì, perché i Tenori sono sempre stati tre e gli
acuti sono più intensi se a farli vibrare è il coro. Il coro dei campioni, dei principi azzurri che Sarri, il maestro, dirige con la perizia e l’umiltà dei grandi: «Paghiamo la scarsa forma dei nostri attaccanti», ammise consapevole dopo la sconfitta con la Juve. E poi arrivò lo 0-0 con la Fiorentina: ma erano altri tempi, lontani, e tra un quadro fiammingo e un passo di
flamenco, il Napoli ha centrato per la terza volta consecutiva le 8 vittorie di fila in campionato: un’altra ancora e sarà il nuovo record della storia del club. Beh, niente male se con la Spal arrivasse un primato scugnizzo firmato Insigne. Che del tridente è l’uomo a digiuno da più partite: 7 in totale, di cui 6 in A e una in Coppa Italia. Pronto, Lorenzino? Ma sì. E la chance è addirittura doppia: perché senza Mertens, domani con il Lipsia toccherà a lui trascinare la squadra. Da vero leader internazionale.

DUE MESI. E allora, il Ramadan napoletano: Mertens ha ritrovato la via maestra della porta con la consueta continuità (5 gol in 4 partite); Callejon soffia e spacca (3 assist, 2 gol e un’ autorete provocata con la Lazio in 5 partite); e Insigne, seppur partecipando con la consueta qualità e recitando un ruolo decisivo, con tanto di assist ricamati con il Verona e il Bologna, non riesce invece a mettere una firma delle sue da un bel po’. Calendario alla mano: non segna da Napoli-Samp del 23 dicembre 2017. Da Natale, insomma: 6 partite in campionato e una in Coppa Italia, con l’ Atalanta, quella dell’ ultima sconfitta della band con tanto di eliminazione ai quarti. Cinquantatre giorni oggi: quasi due mesi. Un digiuno così, non s’ era mai visto. Ovvero: dalla famosa trasferta di Udine del novembre 2016, quella che dopo un’ astinenza ben più duratura diede il la alla sua esplosione definitiva, Insigne non aveva mai vissuto un periodo tanto lungo senza gol. Sia chiaro: come nel caso di Mertens, che prima dell’ ultima sosta è rimasto a bocca asciutta per nove gare di fila, certe situazioni sono perfettamente normali e anzi fisiologiche.

PRIMO PASSO. Detto e assodato questo, ora è il momento di tornare a segnare: sia perché il Napoli crede come mai nella conquista dello scudetto, e come fece intendere Sarri, ed è chiaro a tutti, senza i colpi letali del tridente al completo è quasi impossibile fare centro sia perché domani, in Europa League con il Lipsia, a lui toccheranno gli straordinari (come a Callejon). A maggior ragione in assenza di Mertens, il gemello squalificato. Gli azzurri non sono particolarmente attratti da questa avventura europea, soprattutto perché è lo scudetto l’ obiettivo dichiarato, però vincere aiuta e abitua a vincere e spesso un attaccante ritrova la continuità proprio dopo il primo passettino. Che Lorenzo, in attesa del campionato, potrebbe compiere con i tedeschi. Anche le statistiche lo reclamano: Insigne è a quota 59 reti complessive con il Napoli, 3 delle quali in Europa League, e ciò significa che la prestigiosa cifra tonda (60) è a un centimetro appena. Numeri? Sì, freddi e magari inutili, però comunque interessanti. Soprattutto in un periodo del genere: la coppa può aiutare in chiave campionato; può riaccendere la miccia e anche la corsa. Il genio, invece, è sempre quello: il pallonetto con il Benevento reclama giustizia, altroché, e anche le statistiche raccontano di un Lorenzo vivissimo: ha partecipato attivamente a 18 reti della squadra e soltanto Dzeko, gigantesco centravanti, ha provato il tiro più volte di lui in Italia. Non resta che attendere. Magari poche ore.

Fonte: Corriere dello Sport

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