Home News Corriere: “Diritti tv in Spagna, Sky si ribella”

Corriere: “Diritti tv in Spagna, Sky si ribella”

La rivoluzione spagnola piomba sulla serie A in busta chiusa. Pochi convenevoli, un miliardo, cinquanta milioni e mille euro a stagione c’ è scritto. Soldi, tantissimi, che sconvolgono equilibri consolidati: i diritti tv per i prossimi tre campionati (2018-2021) se li prende Mediapro, non Sky né Mediaset. Una vera partita a poker, con bluff e rilanci, per ora la vincono i catalani con un «all-in»: l’ offerta di 950 milioni è stata ritoccata nella notte fra domenica e lunedì per sfondare la soglia minima necessaria a far scattare l’ assegnazione automatica delle licenze. Sorride il sub commissario Paolo Nicoletti e l’ altro vice Bernardo Corradi, che ieri («Mi sono reso conto di come funzionano le stanze di governo») reggeva il ponte telefonico con il commissario Giovanni Malagò, a Pyeongchang.

La mattinata era cominciata con l’ attacco frontale di Sky ai nuovi padroni iberici del pallone, ma si è conclusa fra sorrisi e strette di mano. Viva la revolucion. C’ è chi sostiene che l’ accordo miliardario sia l’ antipasto all’ elezione della nuova governance, in stallo da mesi, giusto per dare uno schiaffo a Malagò. Intanto la pay tv di Murdoch, tagliata fuori dopo l’ ultimo rilancio giudicato insufficiente di due settimane fa (630 milioni, 200 li metteva Mediaset) si prepara alla guerra legale. Diffida la Lega dall’ assegnare i diritti. Due le argomentazioni giuridiche: la prima è che Mediapro pur avendo partecipato al bando dedicato agli intermediari indipendenti in realtà si comporterebbero da vero editore «avviando negoziazioni per realizzare uno o più canali tematici» per conto della Lega con «l’ intenzione di vendere anche spazi pubblicitari». L’ accusa è aver violato le regole dell’ asta, secondo le quali gli spagnoli non possono distribuire le partite direttamente ai tifosi. Inoltre, spiega ancora Sky, l’ aver acquisito le licenze di tutti i 380 match sarebbe in contrasto con la legge Melandri. L’ Antitrust ha 45 giorni per esprimersi, e la partita è ancora aperta.

Ma la sensazione è che la tv di Murdoch sia stata spiazzata da un concorrente tanto imprevisto quanto ambizioso. Non solo si parla anche di tradimento, messo in atto dai suoi alleati più fedeli. Fino a pochi giorni fa – dicono in Via Rossellini – l’ affare si poteva chiudere a 900 milioni. E ora Sky sembra avere poche carte in mano: ammesso che la strategia legale paghi, in caso di nuovo bando dovrebbe aumentare enormemente le fiches per raggiungere la posta degli spagnoli. Ecco perché Luigi De Siervo, a.d. di Infront, liquida la questione così: «A volte bisogna sapere perdere, il sistema italiano non ci capiva e siamo dovuti andare all’ estero per scoprire il vero valore della Serie A». Mediapro per ora si apre poco ma già incassa la benedizione di Mediaset: il Biscione fa sapere di essere pronto a sedersi al tavolo delle trattative per prendersi un pezzo della torta. Che sarà divisa in tante fette per allargare i convitati. «Le partite si vedranno su ogni piattaforma e su tutti gli schermi possibili, l’ importante è aprire nuove finestre di distribuzione». Parola di Tatxo Benet, il «rivoluzionario» che si è preso il nostro calcio.

Fonte: Corriere della Sera

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