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Demme: “Mi chiamo Diego e simpatizzo Napoli, ma tifo per un altro club italiano”

Come diventare improvvisamente protagonisti di quelle storie che si sentono da bambini. Diego Demme, 26 anni, si ritrova catapultato lì. In Europa League dovrà affrontare il Napoli il 15 e 22 febbraio. Quella squadra leggendaria di cui papà Enzo gli parlava sempre. Quella nella quale giocavano Bruno Giordano e Diego Maradona. Diego, proprio come Demme. Non è un caso. È stato chiamato così proprio perché a casa sua vanno matti per il Pibe. Seppur nato e cresciuto in Germania, a Herford, Diego è sempre stato affascinato dalle sue origini italiane. Le domeniche sera passate a guardare 90°Minuto per vedere qualche immagine del Napoli, tanto che perfino sua mamma, tedesca al 100%, si è innamorata di Fabio Cannavaro. E poi i video su internet: ore e ore ad ammirare Maradona. Ora che è più grande, Diego si interessa anche di Napoli città e precisa: «Ho letto Saviano e guardato Gomorra . Inoltre ho comprato tanti libri di cucina», racconta. Adesso, col suo Lipsia, deve affrontare proprio il Napoli.

Qual è la storia della sua famiglia? «Mio padre viene da Scandale, Crotone, in Calabria. A sei anni è emigrato in Germania con i genitori. Ora lavora per la Hugo Boss. Spesso deve andare in Italia per lavoro, per questo quando avevo 13-14 anni ha pensato di ritrasferirsi con tutti noi, ma mia madre che è tedesca non ha voluto. E si sa: le donne hanno sempre ragione».

Lei tifa Napoli? «Simpatizzo, non potrebbe essere altrimenti, ma tifo Milan. Per me Gattuso e Pirlo sono due idoli. Penso di somigliare un po’ a Gattuso caratterialmente. Gioco con quella grinta. Sarà la parte italiana di me…».

A Napoli c’ è mai stato? «Ci sono stato con la mia fidanzata a Capodanno del 2016. Ci è piaciuta al punto da tornarci l’ anno dopo. Il lungomare è meraviglioso. Abbiamo visto il Vesuvio e mangiato la pizza, è stato intenso».

Cosa ha provato al sorteggio? «In quel momento stavo facendo fisioterapia. Il mio cellulare stava esplodendo per i tanti messaggi, mio padre era contentissimo. Vedere la gioia di tutte le persone a me più care è stato emozionante. Al San Paolo ci sarà la mia famiglia al completo».

Come vive Napoli dalla Germania? «Ho visto la serie Gomorra , leggo i libri di Saviano, anche se non so quanto il tutto corrisponda alla realtà. A dire il vero però la maggior parte dei libri italiani che ho, sono di cucina».

Ma un po’ di napoletano lo sa? «So dire guagliò , ma lì mi fermo».

Cosa pensa del Napoli attuale? «Insigne, Mertens e Callejon sono bravissimi nei dribbling. Jorginho e Hamsik sono il cuore della squadra, le danno ritmo. Hanno un ottimo possesso palla. Dietro poi Koulibaly e Albiol sono difficili da saltare: è una bella squadra. Sono favoriti perché dalla loro hanno esperienza e tradizione. Noi però siamo ambiziosi e se vinciamo si può sognare di alzare la coppa».

Si aspetta il Napoli titolare? «Penso di sì. Da noi giocheranno i migliori. Però certo, se non dovessero giocare Mertens o Insigne sicuramente non sarebbe uno svantaggio. Ma hanno comunque una rosa ampia». Se potesse togliere un giocatore al Napoli chi toglierebbe? «Insigne di sicuro».

Le piacerebbe giocare in Italia? «Non sono mai stato in contatto con nessun club italiano, però sì, il mio sogno è giocare in Serie A».

Con che squadra? «Quella che farà di tutto per prendermi».

Perché la nazionale italiana non ha mai convocato lei o gli altri italiani di Germania come Grifo e Caligiuri? «Non lo so, forse giocare all’ estero non è vantaggioso. Circa un anno fa Ventura si era interessato a me, ma poi mi ha convocato la Germania e non potevo dire di no. Sogno di andare al Mondiale».

In Russia fra l’ altro mancherà l’ Italia. «Ho visto la partita con la Svezia, è triste che l’ Italia non si sia qualificata. Mi sembra ancora così irreale… Ho ammirato molto De Rossi quando, in panchina, con la Svezia ha detto a Ventura di mettere Insigne al posto suo. Quello è spirito di squadra. Però chissà, se fosse entrato lui forse avrebbe segnato di testa».

Come valuta il movimento calcistico italiano? «Secondo me l’ eliminazione con la Svezia può far bene, perché può favorire il ricambio generazionale. La Serie A intanto sta migliorando molto. Della Juventus è inutile parlare, il Napoli nei prossimi anni diventerà una top europea. L’ Inter sta tornando e le due romane giocano molto bene».

Fonte: Gazzetta dello Sport

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