Mario Rui, il mancino che serve come il pane al Napoli di Sarri. L’ appoggio necessario sulla sinistra per avviare l’ azione ad occhi chiusi con Hamsik e Insigne, il sostituto naturale dell’ infortunato Ghoulam che potrà rientrare a stagione inoltrata per la rottura del legamento crociato del ginocchio destro. Pochi minuti contro il Cagliari, l’ esordio timido da titolare a Verona contro il Chievo, un’ ora di ottimo livello contro il Milan e i cinque minuti finali con lo Shakhtar: finora queste le apparizioni dell’ ex empolese, destinato però a diventare un punto di riferimento fondamentale in questo tour de force fino alla Befana e cioè fino alla partita contro il Verona, prima della sosta di due settimane. «Procedono bene sia il mio inserimento nel gruppo del Napoli che la mia condizione fisica. Piano piano sto avendo maggiore possibilità di giocare e sto migliorando», ha detto a Premium alla vigilia della partita di Champions contro lo Shakhtar. Il portoghese deve crescere solo di condizione, abituarsi al ritmo di partite ravvicinate da giocare tutte ad altissima intensità, come prevede il gioco di Sarri.
A livello tattico, infatti, è pronto ampiamente: gli schemi del tecnico toscano li conosce a memoria, sia quelli difensivi che gli offensivi. Già perché il terzino della difesa a quattro di Sarri deve saper difendere quando il pallone ce l’ hanno gli avversari e proporsi quando invece è il Napoli ad avere il dominio del gioco. Lezioni che Mario Rui ha assimilato già ad Empoli nei due anni con Sarri, prima del passaggio dell’ allenatore sulla panchina del Napoli. Il portoghese in Toscana ci è rimasto un altro anno, prima del passaggio alla Roma, un’ estate in cui fu seguito pure dal Napoli. Poco fortunata la permanenza in giallorosso: si ruppe il legamento crociato il 30 luglio 2016 in un allenamento a Boston, durante la tournèe precampionato negli Stati Uniti. Un infortunio che condizionò tutta la sua stagione, al suo posto esplose Emerson Palmieri e lui al rientro tra campionato e coppe riuscì a mettere insieme soltanto nove presenze.
Quest’ estate il corteggiamento del Napoli e l’ arrivo il 13 luglio direttamente in ritiro a Dimaro: l’ abbraccio dei tifosi e il veloce inserimento in gruppo. I primi mesi a sudare in allenamento ma neanche una presenza con Ghoulam partito fortissimo. Il grave infortunio dell’ algerino contro il Manchester City ha aperto un buco a sinistra e Mario Rui è diventato di colpo indispensabile. In questo momento è l’ unico esterno mancino in gruppo, più in generale uno dei pochi sinistri di tutta la squadra di Sarri: tra gli attaccanti con Milik fuori per infortunio c’ è solo il franco-algerino Ounas che gioca largo a destra per poter convergere sul suo piede forte. L’ ex empolese tornerà titolare contro l’ Udinese per essere poi presumibilmente riproposto anche nel big-match contro la Juventus: Sarri lo ha fatto rifiatare contro lo Shakhtar proprio per non sovraccaricarlo dopo la partita giocata contro il Milan. In occasione della sosta di campionato per le nazionali ha svolto un lavoro molto intenso proprio per trovare il passo giusto: Mario Rui sta entrando sempre più in sintonia con il gioco di squadra ed è pronto a cambiare passo in questa fase della stagione. Ora il doppio impegno di campionato, la trasferta insidiosa di Udine e la sfida scudetto contro la Juventus, poi la trasferta decisiva di Champions contro il Feyenoord. Tre partite fondamentali in due settimane e poi altri impegni ravvicinati del Napoli fino al match del 6 gennaio contro il Verona. Mario Rui ha già acceso i motori ed è pronto a lanciarsi nella mischia.
Fonte: Il Mattino