Alla fine tanto tuonò che piovve. Il mister italiano Ventura è riuscito nella difficile impresa di non qualificarsi, insieme alla squadra, per i prossimi campionati mondiali di calcio che si terranno in Russia. Cosa che non avveniva da circa 60 anni. E’ pur vero che i segnali per la debacle italiana c’erano tutti, ma si pensava che alla fine la nazionale avrebbe sconfitto la Svezia nel doppio confronto diretto e staccasse il biglietto per Mosca. Diciamo subito che molte delle colpe di questa disfatta sono da attribuire al selezionatore Ventura. Ha cambiato modulo e squadra troppe volte in tutto il suo percorso in nazionale, finendo per giocarsi la qualificazione nelle ultime due partite, che si sono rivelate letali per il clan azzurro. La sconfitta contro la Spagna nel girone eliminatorio è stata senza dubbio il crocevia della disfatta italica. Da quel momento la nazionale non è riuscita più a risollevarsi, vittima di moduli errati e di giocatori fuori forma che non hanno contribuito alla causa. Ventura ci ha messo molto del suo, ostinandosi in moduli e schemi errati per le caratteristiche degli uomini che aveva a disposizione. Ha incominciato con uno sciagurato 4-2-4 per finire con un 3-5-2, che hanno portato l’Italia fuori dal mondiale. Bisogna riconoscere però che in questo momento storico in Italia c’è penuria di giocatori di talento. Basta fare un rapido confronto di appena una decina d’anni per vedere le enormi differenze tecniche tra i calciatori che giocarono il mondiale tedesco sotto la guida Lippi e quelli che hanno tentato senza profitto la qualificazione al torneo mondiale 2017. Le differenze di talento e abnegazione sono davvero enormi a vantaggio chiaramente dei primi. Ventura ha sbagliato anche nell’inserimento e nella valorizzazione di due nostri titolarissimi quali Insigne e Jorginho. Il primo non è mai stato titolare fisso di questa nazionale anche se lo avrebbe meritato ampiamente. Lorenzinho è stato utilizzato con il contagocce senza mai poter dare continuità alle sue giocate preziose e al suo talento cristallino. Poteva diventare il leader tecnico di questo gruppo, così carente sul piano della fantasia. Ma Ventura, soprattutto nelle due sfide finali, non ha deciso di schierarlo titolare, pregiudicando negativamente il percoso della squadra. Anche Jorginho non è stato valorizzato per quello che valeva. Ci sono voluti ben due anni di tentennamenti perchè il regista del Napoli giocasse in maglia azzurra da titolare. Errore fatale perchè in tutto questo periodo tanti giocatori si sono alternati in cabina di regia fallendo miseramente. Era lampante che il giocatore più accreditato in quel ruolo fosse il centrocampista brasiliano del Napoli. Ora comincia l’era della rifondazione per la nostra federazione calcistica. Bisogna al più presto rimuovere la vecchia dirigenza e nominare un nuovo allenatore che dia lustro al mondo del calcio italiano. Abbiamo tutto il tempo per ripartire con una formazione giovane pregna di energie e volontà che faccia dimenticare al più presto uno dei momenti più tristi di tutto il sistema calcistico nazionale.
Pezzo a cura Ferdinando Guma