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Il Mattino: “Insigne in panchina contro la Svezia, ma Ventura lo rassicura sul futuro”

Un calcio ai cattivi pensieri. Ma Ventura è astuto. Ha dato in pasto i proclami che tutti volevamo sentire, l’ Italia del talento e della qualità ma alla vigilia degli spareggi con la Svezia torna alle sua più tradizionale consuetudini. E alla concretezza delle sue certezze. Che male c’ è, d’ altronde? E allora, manderà assai probabilmente (e incredibilmente) in panchina Lorenzo Insigne. Sacrificato sull’ altare della patria, nel senso del cambio di modulo che il ct ha in mente. Le ultime prestazioni dell’ Italia hanno lasciato il segno, e le critiche non c’ entrano nulla perché anche il tecnico ha gli occhi per guardare. Il ritorno di Zaza spalanca le porte alla coppia dei bestioni del gol, dei due palombari, di quella era la coppia «ignorante» di Euro2016: quella del cuore, muscoli e sacrificio composta dall’ attaccante del Valencia (che il ds Giuntoli ha inseguito come un forsennato per una lunghissima estate) e da Ciro Immobile. Con la Svezia, all’ andata, le gerarchie semoventi del ct tornerano a balbettare: ci sarà il 3-5-2 e quindi gli indizi su colui che dovrà cedere il passo portano tutti a Lorenzo Insigne ovvero il talento migliore della nostra serie A. Nella gara che vale tutto, Ventura si affiderà a quella che era la coppia dura e massiccia su cui anche il suo predecessore Conte aveva spesso fatto affidamento.

Non è una bocciatura per l’ ultimo dei panda del bel gioco made in Italy: Insigne lo sa e nelle prossime ore Ventura glielo spiegherà nel momento in cui toglierà i veli sull’ Italia anti-Svezia. Gli dirà che è solo una scelta di convenienza, legata all’ esigenza di puntare su una squadra più fisicamente di sostanza, visto pure come sono messi gli svedesi. Magari Sarri farà i salti di gioia, perché finalmente potrà tirare il fiato un poco, visto che con il Napoli la parola riposo è praticamente un tabù: Lorenzo non si ferma da 13 mesi, dalla gara col Crotone dell’ ottobre 2016. Poi ha sempre giocato, anche in Coppa Italia. Se Sarri senza di lui non gioca neppure a briscola, con Ventura le cose cambiano. Insigne è comunque sereno: il clima che si respira a Coverciano è assai disteso. A Verona, con Jorginho, era tra i più delusi per un pareggio che rallenta la corsa anche se non la frena. Il riscaldamento lo fanno in coppia, i due azzurri. Jorginho e Insigne si scambiano traversoni da un lato all’ altro del campo di allenamento, mentre la pioggia minaccia per tutto il tempo di rovinare la seduta: non sono calci ma sono carezze. Quel pallone è un privilegiato.

Jorginho è l’ uomo (semi)nuovo di Ventura, il regista suggerito dal campionato per mettere ordine nella Nazionale. Lui ha spiegato ai dirigenti della Nazionale dell’ orgoglio di questa chiamata e che comunque, in ogni caso ha anche detto di non avere più dubbi e di non pensare più al Brasile. Anche se non dovesse mettere piede in campo in questa doppia sfida. Lorenzo è il creativo che però in questa Italia almeno a Solna, venerdì sera, è destinato a guardare gli altri. A San Siro magari sarà diverso, perché quella sarà un’ altra partita in cui il fantasista di Frattamaggiore potrà invece iniziare dal primo minuto. Non è un dramma tenerlo pronto all’ uso: peraltro non è solo Lorenzo a dover cedere il passo alla coppia di giganti. C’ è pure il pupillo del ct, il granata Belotti. Ora come ora il centrocampo sarà composto da Parolo, De Rossi e Verratti.

Fonte: Il Mattino

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