Il successo per 2-1 del 22 novembre 2011 sul Manchester City di Mancini, in cui già giocavano Silva, Kompany, Aguero e Yaya Tourè, è ancora negli occhi dei 60mila che affollarono il San Paolo. Quella vittoria consentì agli azzurri di sorpassare gli inglesi sulla via della qualificazione agli ottavi. Sei anni dopo il Napoli ci riprova e con maggiori credenziali.
«Con un po’ di cattiveria in più ce la farà», sentenzia Salvatore Aronica, uno degli azzurri in campo quella sera.
Che ricordi ha di quella partita? «Sono sensazioni ancora forti, indimenticabili. Al City mi legano tante emozioni, nella gara in Inghilterra ci fu l’ esordio per dieci di noi, su undici, in Champions e a Napoli una vittoria alla fine di una partita giocata a mille all’ ora».
Era un Manchester diverso da quello attuale? «Ora si sta consacrando ad altissimi livelli ma era già molto competitivo. Aveva acquistato a suon di milioni calciatori del calibro di Aguero, Balotelli, Dzeko, David Silva, era pieno di top player e aveva ambizioni importanti. Batterlo grazie a due gol di Cavani fu per noi una vera impresa».
Il Napoli di oggi è molto cambiato rispetto alla squadra di allora… «Il nostro Napoli vinse perché giocò con un pizzico di incoscienza e molto agonismo. La voglia e l’ entusiasmo sopperirono alla differenza tecnica. La squadra di Sarri è più forte, più completa, ha alzato l’ asticella, ha investito, aumentando anche il monte ingaggi. Non è un caso che sia prima in classifica in serie A».
Quel Napoli di Mazzarri venne eliminato agli ottavi dal Chelsea: a Londra arbitrò Byrch, lo stesso direttore di gara di questa sera… «Andammo oltre le nostre possibilità eppure con un po’ di esperienza e di fortuna in più avremmo eliminato i Blues. Byrch non incise sulla partita, ricordo un Chelsea agguerrito, anche per il cambio di allenatore, con grandi campioni in forma, a partire da Drogba».
Gli attuali azzurri come possono battere il Manchester? «Giocando come sanno, ma stavolta sin dal 1′ di gioco e con il piglio del vero Napoli: in questo modo possono giocarsela con il City e con qualsiasi altro avversario ad armi pari, ma devono partire subito bene e non attendere il 32′ come è capitato a Manchester».
Per il giovane allenatore Aronica che sfida è quella tra Sarri e Guardiola? «Stupenda. Nel precedente match mi sono divertito molto, si affrontano le squadre che offrono il miglior calcio d’ Europa. I due tecnici hanno dimostrato di sapere incidere sui calciatori a tutti i livelli: tecnico e tattico, ma anche psicologico, in quanto a mentalità».
Il Napoli di oggi in cosa deve imitare la squadra dove giocava lei per vincere? «Nella cattiveria agonistica. Giocare senza timori reverenziali, con un po’ di incoscienza e senza nulla da perdere. Bisogna vincere, anche il pareggio potrebbe non bastare per qualificarsi»
Fonte: Il Mattino