«Il Napoli è da scudetto, gioca il miglior calcio d’ Europa e Sarri è il vero plus di questa squadra. Quanto a me, se giocassi in questo Napoli mi ritaglierei il posto di Callejon». Parola di Bruno Conti arrivato a Materdei per incontrare i giovanissimi della società che ha fatto del campo degli scugnizzi la sua enclave. Un fortino diventato due anni fa una Academy giallorossa nella quale il campione del mondo di Spagna 1982 è stato accolto da un Grazie Roma sparato a tutto volume. Che effetto fa ascoltarlo in un quartiere così popolare di Napoli? «È preoccupante». Come preoccupante? «Scherzi a parte non me lo aspettavo, ma è sempre bello avere questa accoglienza». Le piace il Napoli? «Mi piace? Mi entusiasma. È la squadra che offre il calcio migliore in Italia e in Europa. È bello vederla giocare e quest’ anno vedo anche più maturità di fronte alle difficoltà. Riesce sempre a rimediare e cercare di vincere le partite. È stata brava la società con Giuntoli che ha cambiato pochissimo lasciando intatta l’ ossatura della squadra. Si conoscono a memoria e fatemi fare i complimenti a Sarri perché è il campione di questa squadra».
L’ attacco di piccoletti del Napoli è in grado di puntare allo scudetto? «Assolutamente sì. Se vedi il Napoli giocare non vedi mai un difensore arrivare in fondo e fare un cross per cercare di far gol di testa. È un Napoli che verticalizza molto, che gioca palla a terra, che ha dei giocatori favolosi per andare negli spazi e i centrocampisti che si inseriscono. Questa è la dimostrazione del lavoro che fa Sarri durante la settimana e quello che riescono a fare questi giocatori durante la partita». Considerando le sue caratteristiche sembra una squadra adatta al suo modo di giocare? «Sarebbe cucita su misura per me. E poi già a quei tempi, anche in fase di non possesso, andavo sempre a chiudere come vuole Sarri».
Esterno a destra, come Callejon. «Già, è un giocatore in cui mi rivedo, che fa il mio stesso tipo di gioco». Il campionato propone alla ripresa Roma-Napoli. Ricordi? «Con il Napoli si è vinto, si è perso, si è pareggiato. Mi piace ricordare di quando Diego ed io eravamo entrambi capitani. Al momento dello scambiò del gagliardetto Diego mi disse all’ orecchio vieni a giocare a Napoli. Fu una gioia indescrivibile. Ancora non avevo firmato il contratto. Stavo per andare a Napoli ed invece restai a Roma. Però con Diego abbiamo un rapporto stupendo. Mi è venuto a trovare a Trigoria quando ho preso in mano la prima squadra. Lo ricordo con grande affetto». Ci sarebbe stato posto per Conti in quel Napoli, magari da centravanti come Mertens? «Se andiamo a valutare i giocatori che in quegli anni hanno vestito la maglia azzurra, da Careca a Giordano, credo che il Napoli attorno a quel fenomeno abbia costruito una grande squadra. Ma anche io avrei trovato un mio posticino sulla fascia. Mertens poi sta facendo un campionato fantastico».
L’ attualità, però, parla di una partita già determinante, un banco di prova per il Napoli. «Si, ma non è il primo perché hanno giocato anche contro la Lazio, sicuramente è una partita importante per tutte e due le squadre, un banco di prova per capire l’ andamento di questo campionato».
Il Napoli vale lo scudetto? «Io dico di sì. Lo si capisce da come gioca fuori casa, sempre con una mentalità vincente». Capitolo Var. La Juve si lamenta. Cosa ne pensa? «In ogni cosa nuova si cerca sempre di innestare delle polemiche. Se però andiamo a valutare bene, chi è stata condizionata dal Var è la stessa Roma contro l’ Inter con un rigore non dato che era lampante. Domenica abbiamo visto un fallo prima del gol di Mandzukic che forse l’ arbitro non ha visto. È intervenuto il Var, il giocatore è stato ammonito ed il gol non convalidato. Se il Var è a disposizione e giusto utilizzarlo ma anche vedere bene. Così come ha dato poi il calcio di rigore. Valutazione giusta o sbagliata che sia, diamo loro tempo, devono aver pazienza nel giudicare. Pazienza sì, ma vedano nel modo giusto». Totti in giacca e cravatta? «Già il fatto di vederlo è positivo perché è rimasto in mezzo al calcio, in mezzo alla Roma. E questo è un bene per la società e per un personaggio come Francesco». La sta convincendo il lavoro di Di Francesco? «È chiaro che Eusebio è reduce da una grande esperienza al Sassuolo dove ha fatto molto bene e lo sta dimostrando. Non dimentichiamo che la Roma ha una partita da recuperare con la Sampdoria e sta facendo ottimi risultati. Roma è una piazza particolare però Eusebio la conosce molto bene, ma al di là di questo, è un grande tecnico e lo sta dimostrando».
Le giovanili della Roma dimostrano di volare. Non solo la Primavera ma anche le altre squadre. C’ è la grinta di Bruno Conti? «Al di là della classifica, è dal 92 che porto avanti questo lavoro. Nel settore giovanile la grande soddisfazione è quella di lavorare sul vivaio. Oggi se vado a valutare i Totti, i De Rossi, i Florenzi, come altri giocatori che abbiamo in giro, penso a Pellegrini e Tumminello, non devo dimenticare che l’ importante è portare avanti quanti più ragazzi possibile. È bello vincere scudetti a livello giovanile ma è ancora più bello vedere in quanti possono arrivare in prima squadra». Il destino ha voluto che Marco Tumminello ed Arek Milik fossero operati più o meno contemporaneamente del crociato a Villa Stuart. «Ho fatto gli auguri personalmente a Marco. Li ho fatti anche al papà e colgo l’ occasione per fare un grosso in bocca al lupo a Milik, di tornare al più presto. Oltre che una bella persona è un uomo vero. Spiace che in poco tempo gli sia successo quest’ altro infortunio. Gli auguro al più presto di guarire».
Fonte: Il Mattino