Frankie hi-nrg mc nel lontano, ma nemmeno troppo, 1997 cantava: “gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili”. Era lo stesso anno in cui Ronaldo subiva il fallo da rigore più evidente della storia e, ovviamente, non fischiato in quel di Torino. Cambiano le divise delle squadre, i protagonisti e gli arbitri ma, malinconicamente, la parole del rapper torinese sono attuali. Il Napoli scende in campo allo Stadium con personalità e classe e, con merito, imbriglia la Juventus nel primo tempo riuscendo a chiudere in vantaggio la prima frazione di gioco grazie al sigillo di Callejon. Nella ripresa la partita cambia, e di molto, grazie al cambio tattico di Allegri che butta nella mischia Cuadrado, rivelatosi poi decisivo per la rimonta bianconera. Rimonta, però, viziata da una condotta arbitrale pessima seppur difesa da molti. Una Juventus più agguerrita e rabbiosa e un Napoli che concede, ormai da consuetudine, troppi regali agli avversari è il proscenio della disfatta. Maggio perde un pallone semplice in manovra concedendo la ripartenza ai bianconeri che trovano un rigore, dubbio, che Dybala realizza per il momentaneo pareggio. Reina, in occasione del vantaggio di Higuain, esce in modo poco convincente spianando la strada del gol all’ex più odiato in quel di Napoli. Tutto il resto, poi, è noia. E’ anarchia calcistica in cui tutto può essere il contrario di tutto senza che prevalga un minimo di dubbio in onore di un servilismo stucchevole, raccapricciante. Citando le parole di un ex mister bianconero potremmo dire che lo spettacolo arbitrale a cui abbiamo assistito stasera è, senza troppi giri di parole, agghiacciante. Raul Albiol viene atterrato subendo un fallo netto da rigore e, colpevolmente, l’arbitro Valeri non ravvede alcuna irregolarità. Sull’azione che nasce, giustamente, ne ravvede una inesistente nell’area avversaria. Dal possibile pareggio azzurro si passa al 3-1 per la Juventus che seppellisce ogni speranza di rimonta, archiviando con 90 minuti di anticipo la doppia sfida di coppa. Certo, si giocherà il ritorno al San Paolo ma, scusateci la cruda realtà, se l’arbitro sarà uno appartenente al nostro sistema calcio la rimonta è alquanto difficile. Questa considerazione umilia il caposaldo di ogni libertà e sportività, uccide e mortifica il concetto di libera concorrenza imponendo come un dogma non scritto che, nonostante l’evidenza, la vittoria debba essere sempre e solo di una sola tinta. Ancora una volta il calcio si mortifica, muore sotto i colpi al cuore di errori che straziano la regolarità di una manifestazione e di una partita.
Oltre al discorso meramente polemico su un arbitraggio notevolmente penalizzante per il Napoli, è giusto sottolineare sportivamente gli errori gratuiti di una squadra incapace di gestire il vantaggio, di una squadra che subisce troppi a difesa schierata e che, nonostante il lavoro di Sarri, concede troppi assist ai propri avversari. Quello che ne consegue è un numero troppo elevato di gol subiti a fronte di un attacco che, non sempre, può sopperire a tale mancanza con la verve necessaria a nascondere il problema. Le note positive di serata sono senz’altro la prestazione importante, sia di sostanza che di qualità di Rog, e che nella ripresa gli azzurri hanno schierato un centrocampo giovane, agile e forte in entrambe le fasi composto dal croato, Diawara e Zielinski. Questi tre rappresentano il futuro in mediana del Napoli, futuro che fa ben sperare viste le qualità già evidenti adesso per i tre giovanissimi centrocampisti. Sportivamente c’è ancora da migliorare, e non poco. Il percorso di maturazione del Napoli passa inevitabilmente dalla correzione di certi errori gratuiti in momenti topici delle partite e, ovviamente, una migliore gestione dei vantaggi. Il lavoro nobilita gli uomini e il tempo è galantuomo, sicuramente in futuro grazie alla crescita dei tanti giovani presenti tra le file azzurre questi “problemi” potranno essere superati brillantemente. Per quanto concerne invece l’aspetto arbitrale c’è poco da fare. Occorre forse arrendersi dinanzi a certi spettacoli e imparare a convivere senza rabbia con certi soprusi.
Il martedì grasso chiude i battenti con una carnevalata che lascia amarezza nei tifosi del Napoli, ancora una volta puniti al di là dei propri demeriti contro la Juventus. Per stasera, però, conviene spegnere la televisione ascoltando il consiglio della dirigenza partenopea che a fine gara, tramite Twitter, consiglia di assistere alle partite trasmesse dalla Rai senza avvalersi dell’audio. A spegnere le luci dello Stadium, infatti, ci ha già pensato Valeri.