Napoli – Sampdoria e il ritorno di core’ngrato…

A molti sembrerà passata una vita, ma il 6 gennaio del 2016 in NapoliTorino, che terminerà con la vittoria degli azzurri, capita un evento importante. Fabio Quagliarella dagli undici metri batte Reina per il momentaneo 1-1, piovono fischi dal San Paolo e l’esultanza dell’ex azzurro si limita a delle scuse, come si usa spesso in caso di reti a vecchie squadre.

In quella stagione l’attaccante granata aveva segnato solo a sue precedenti team, e l’esultanza fu sempre la stessa. Fu così che dopo l’episodio con il Napoli, oltre ai fischi dei vecchi tifosi, la punta di Castellammare di Stabia, si prese anche quelli dell’Olimpico di Torino, stanchi del suo atteggiamento. Stesso nella sessione di gennaio Quagliarella passerà alla Sampdoria che, manco a dirlo, è un’altra sua ex squadra.

Eppure Napoli amava Fabio, finalmente un attaccante partenopeo di alto livello faceva parte della squadra di De Laurentiis. In quel periodo, l’attuale attaccante blucerchiato, era uno dei migliori offendenti italiani, capace di gol impossibili. Non tantissimi gol, ma alcuni importanti e davvero belli.

Una stagione, quella 2009/2010, doveva esserci il rilancio nell’annata successiva, ma non sarà così. Perché sotto l’ombra del Vesuvio arriverà un attaccante di prospettiva che però in pochi pensassero fosse più forte di Quagliarella… Si parla proprio di quell’Edinson Cavani. Il numero ventisette azzurro parla con la tifoseria e si assicura la loro fiducia e smentisce le voci di un suo possibile trasferimento alla Juventus.

Ma le voci smentite diverranno presto realtà, e così Quagliarella passa all’acerrima nemica bianconera. Ci metterà tempo per tornare al San Paolo a causa di un grave infortunio, che si procurerà poco prima del match con gli azzurri che ci sarebbe stato, ancora una volta, dopo le feste natalizie.

L’epifania porta sempre Quagliarella a Fuorigrotta in vesti di ex, ma nonostante l’attaccante sia stato dimenticato da gran parte del tifo azzurro visti gli arrivi di tantissimi campioni in quella posizione (nonostante uno abbia seguito le sue stesse orme), lui rimane sempre un “Core’ngrato”.

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