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NUMERIAMOCI SU – NAPOLI-SASSUOLO: il dominio sterile

 

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

Ieri il Napoli ha ospitato il Sassuolo, in occasione della quattordicesima giornata di campionato. Sarri conferma il consueto 4-3-3 optando per Chiriches in difesa in coppia con KoulibalyStrinic per Ghoulam, in mediana Allan, Jorginho e Hamsik e in avanti il trio Gabbiadini, Insigne e Callejon.

 

 

L’analisi della partita –  Il Napoli, senza troppi giri di parole, non è stato in grado di chiudere questa partita. Avrebbe potuto e dovuto farlo, ha avuto le possibilità ma non è stato in grado di mantenere la stessa attenzione e la stessa intensità fino al 90esimo. Dal 70esimo all’80esimo, la squadra di Sarri ha costruito solo due conclusioni, entrambe al 73esimo ed entrambe ribattute (Mertens e Callejon). Più l’occasione in contropiede, con Insigne servito troppo lentamente da Mertens e rimontato da Cannavaro. Assolutamente corretto riconoscere alla squadra di Sarri il merito di aver avuto una totale supremazia tattica e una assoluta sicurezza difensiva, al termine del match infatti le conclusioni concesse al Sassuolo saranno 4 in tutto) Al Napoli occorre una brillantezza atletica e di gioco che possa avere il beneficio della durata dell’intera partita e quindi di 90′ per conquistare tre punti in qualsiasi gara. Questo aspetto è il vero limite della squadra, così come è un limite aver avuto bisogno di 19 tiri verso la porta (il dato finale) per segnare un solo gol. Dal punto di vista tattico non è semplice analizzare cosa manchi al Napoli per segnare. Probabilmente, vere occasioni, limpide e materialmente pericolose. Per rendere più chiaro il concetto ci riferiamo a tiri scagliati verso la porta in situazioni di specchio libero. Come possiamo apprezzare nella rappresentazione qui sotto riportata, le conclusioni in porta del Napoli arrivano in larga maggioranza da fuori area. Quelle in area sono spesso ribattute o partono da zone esterne, punti da cui è difficile inquadrare la porta o comunque mettere in difficoltà il portiere.

 

napoli-sassuolo

Nella prestazione del Napoli si salva l’assoluto predominio territoriale: Hamsik ha giocato una partita completa (3 key passes tra cui lo splendido assist a Insigne, 2 dribbling riusciti, 2 palloni recuperati), Jorginho è tornato a macinare bene il gioco in regia (137 palloni giocati), Allan è stato il calciatore con più key passes (4) e il secondo maggior numero di eventi difensivi (7, solo Koulibaly ha fatto meglio con 8). In una partita del genere, è difficile trovare chi abbia reso meno rispetto alle aspettative.

L’analisi del gol del Sassuolo – 

Il gol di Defrel nasce per una serie di contingenze precise, è il risultato delle scelte di Di Francesco e di un atteggiamento, quello del Napoli, non consono per una squadra che vuole giocare in un certo modo. Gli azzurri provano a portare un pressing alto. Il Sassuolo, come da copione contro le squadre di Sarri, muove il pallone orizzontalmente in modo da scoprire un lato, trasformandolo in lato debole. Le coppie: Hamsik su Cannavaro, Mertens su Acerbi. Callejon, in basso, non tiene Peluso in modo da spostare la squadra orizzontalmente a coprire il lato debole. Allan controlla Magnanelli. Questo tipo di dispositivo, però, ha come caratteristica essenziale l’aggressione compatta e veloce. Sullo scambio Gazzola-Pellegrini, un uno-due a incrociare, Insigne è in ritardo sul terzino e Diawara accorcia troppo tardi su Pellegrini. Linea di centrocampo saltata, il lato palla del Napoli diventa attaccabile senza coperture preventive, rimane infatti il solo Strinic contro Gazzola e Ricci.

 

L’analisi – I problemi di questa squadra non sono assolutamente di natura tattica. L’heatmap, sotto, esplica come meglio non si potrebbe quanto il Sassuolo sia stato totalmente bloccato, tenuto dietro, dall’atteggiamento della squadra di Sarri (una cifra su tutte, quella del baricentro medio: 57 metri a 42 per il Napoli). La colpa imputabile al mister e alla squadra è il fatto di non avere alternative. Di essere, in qualche modo, condannata a se stessa.

 

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fonte foto: www.whoscored.com

 

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