Pierpaolo Marino, ex direttore generale del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte:
Le parole di Buffon? “Quando ha usato il termine scansare, voleva dire che le altre squadre sono più scarse. Comunque all’interno di un gruppo si utilizzano anche dei paradossi, io ne ho fatti tanti di confronti. Questa ovviamente non è un’intervista, Buffon non avrebbe mai usato certi termini. Il portiere della Juve è un vero e proprio leader, ricordo la sua strigliata l’anno scorso dopo la sconfitta contro il Sassuolo”.
De Laurentiis e i moduli? “Sicuramente certe cose andrebbero dette in privato e non pubblicamente. Di solito lo fanno i direttori sportivi. Comunque conosco il carattere di De Laurentiis, ricordo che lo fece anche con Ventura ed era all’inizio della sua avventura. Voleva che giocassero Toledo e Abate insieme. Sono cose che mettono in difficoltà l’allenatore. Non avrebbe dovuto dire nulla neanche su Aubameyang, ogni allenatore lo vorrebbe. Il presidente del Napoli sta provando a sviare l’attenzione dall’errore commesso con Higuain. La clausola non sarebbe dovuta essere valida per l’Italia e la Juve ne ha approfittato. Poi è stato preso solo Milik che ha cominciato bene, ma il suo infortunio ha complicato la situazione”.
Reja? “Stavano quasi vendendo alle mani. Ogni lunedì lo placavo io, voleva sempre mandarlo via. Sono diventati amici quando il rapporto si è concluso, ma sono stati cinque anni d’inferno perché Reja voleva dimettersi spesso. Sarri va soltanto elogiato per il lavoro commesso: non è facile perdere uno come Higuain. La Lazio non è più forte del Napoli, forse solo nel reparto offensivo perché Immobile, Keita e Felipe Anderson sono in un grande momento. La partita sarà apertissima, ma gli azzurri sono favoriti”.