Uno stadio che incuterebbe timore a chiunque per la forte carica emotiva trasmessa dai tifosi turchi alla loro squadra, ma il Napoli non ha saputo fare lo stesso sul campo con una prestazione abbastanza deludente. Fortunatamente Hamsik ha “cacciato” il colpo del campione solo pochi minuti dopo il gol del vantaggio del Besiktas, altrimenti sarebbe stata una mezza disfatta. Male il centrocampo che ha sbagliato non pochi movimenti e passaggi, in crescita con l’ingresso dei giovani Zielinski e Diawara (quest’ultimo autore dell’assist), ma peggio l’attacco che ha dimostrato tutti i limiti della mancanza di una vera prima punta nonostante il largo dominio territoriale.
Mertens e Gabbiadini non sono stati all’altezza, totalmente fuori serata e questo può pesare non poco in un momento di difficoltà lì in avanti. Abbastanza dubbio il rigore concesso dall’arbitro inglese per un tocco di mano di Maksimovic, però gli errori grossolani non erano mancati precedentemente, in particolare durante il primo tempo con Koulibaly pronto a servire un assist ad Aboubakar che, la buona sorte, ha fatto finire fuori.
È un Napoli lontanissimo da quello conosciuto l’anno scorso, sia dal punto di vista fisico (soprattutto Allan e Jorginho sembrano non aver ancora acquisito quel giusto equilibrio) ma sopratutto di mentalità. Vero è che pesa l’assenza di Milik, a cui ormai tutti facevano affidamento, ma ciò non deve distogliere l’attenzione. Serve più cattiveria sotto porta, servono i gol di Insigne, la tecnica di Gabbiadini, la scaltrezza infinita di Mertens. Un punto, paradossalmente, ben guadagnato vedendo la classifica ma ciò non può e non deve bastare.
Si deve tornare a giocare bene perché era questo il punto forte, il marchio di fabbrica di mister Sarri. Archiviata la pratica Istanbul, si tornerà a casa con la consapevolezza di dover far di più affinché si possa imporre la grandezza azzurra in Italia e in Europa. Marek, stasera, salva tutti.