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Sulla ruota di Torino esce il 71

Il minuto di gioco è il 71, la palla è servita in profondità per Khedira che viene chiuso da due difensori azzurri, Ghoulam respinge debolmente ed Higuain, da campione, tira in buca d’angolo senza possibilità che Reina possa opporsi. La partita potrebbe essere riassunta in questo modo.

L’incubo di tante notti dell’ultima estate partenopea si materializza ed ha il sapore amaro della sconfitta. L’azzurro della maglia del campione tanto amato perde la sua vivacità, si scolorisce definitivamente in una notte di fine ottobre sbiadendosi al punto di diventare in bianco e nero. Il fato ed il destino, ancora una volta, premia gli avversari di sempre penalizzando il NapoliHiguain non esulta, allarga le braccia come se egli stesso avesse compreso quanto sia profonda la lama che si contorce in quel momento nell’animo del tifoso partenopeo che, fino qualche mese fa, ha rappresentato il suo regno. Secondi di silenzio, attimi in cui ogni tifoso è rimasto pietrificato cercando il modo di svegliarsi e scappare via da quelle immagini così letali per animo e cuore. Mancano ancora più di 20 minuti alla fine ma nella testa di tutti si materializzano le immagini del passato che fu, come fotogrammi ormai vecchi scorrono i ricordi dell’ultimo Juventus-Napoli quando proprio lui, l’asso argentino che ora si è alleato con il nemico, veniva bloccato da Bonucci per un centimetro dalla possibilità di colpire la palla in area di rigore. Flashback forti, intensi, profondi tanto da suscitare un’emozione sul viso di chi l’ha amato e con lui ha tentato, solo pochi mesi fà, di scalare la montagna di quella Juventus che ora grazie a lui prende il largo, sia nella partita che in campionato. C’è ancora tempo per sperare, per provare una nuova rimonta e la volontà di tutti è quella di cancellare quel sentimentalismo romantico, antico e inutile che non può portare altro che guai. I minuti che trascorrono -ahimè- veloci non fanno evaporare quel senso di frustrazione e vessazione che, ormai, ha conquistato sia i tifosi che i giocatori in campo. Il Napoli sfiorerà poi anche la possibilità di riacciuffare la partita, la porta di Buffon, però, non si apre più e i titoli di coda del film horror del weekend di Halloween sono serviti.

Sulla ruota di Torino esce il numero 71 – Il folclore e la simbologia del popolo azzurro ha il potere di rianimare anche ciò che, amaramente, disperde la sua anima e vivacità. Nulla più è un caso, tutto assume un valore che riesce anche ad esulare dalla realtà. Chi prima e chi dopo si accorge di una coincidenza piuttosto curiosa e pittoresca: Higuain segna esattamente al minuto 71. Trascendere nella volgarità e inciviltà non è costume di chi sente la necessità di essere un signore ma, permetteteci, vogliamo credere tutto questo non sia solo un caso. Il tradimento per eccellenza non avrebbe potuto consumarsi se non accompagnato anche dalla massima espressione numerologica partenopea: la smorfia napoletana. Non è nostra competenza, ne sarebbe corretto, ricordare il valore di quel numero caro alla tradizione partenopea ma, sicuramente tanti, ricameranno su questo dettaglio singolare storie empiriche senza fine. Ciò che resta è che forse sia stato giusto così. Il distacco dal passato si concretizza solo e soltanto dinanzi all’evidenza netta di ciò che si è perduto. Da oggi in poi non ci dovranno più essere legami tra Napoli ed Higuain. Sia esso considerato un core ‘ngrato come Altafini, sia esso un traditore meritevole di essere etichettato con quel numero della smorfia, rappresenti o meno il gioco beffardo di un destino avverso, è giusto scrivere la parola fine ad una storia conclusa.

Dall’esatto momento in cui la parola fine è posta una nuova storia inizia, prende corpo e si inietta nelle arterie della nostra vita. Rimanga invece vivido il ricordo, come punto di partenza, della prestazione della squadra in uno stadio da sempre avaro di gioie per i colori azzurri. La migliore prestazione in quel di Torino dovrà essere il primo tassello per costruire una nuova eccitante stagione. Se il tempo è galantuomo non dovremo aver nessuna paura: premierà il lavoro di chi si prodiga per conquistare le vittorie del futuro.

Addà passa a nuttata – Il buio della notte accompagnerà le nostre prossime ore ma domani si sveglierà un nuovo giorno. La notte passerà e, come da ogni tempesta, un nuovo arcobaleno e un nuovo sole si leveranno nel cielo che, per antonomasia, è azzurro.

Crederci sempre, mollare mai

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