Si parla tanto in questi giorni della mancanza del vero centravanti, quello che ti risolve la partita da un momento all’altro. Rotto Milik, si è creata tanta confusione perché la tifoseria si è spaccata in due: da una parte c’è chi vuole dare massima fiducia a Gabbiadini e chi dall’altra non riesce proprio a rivedere nel bergamasco una prima punta capace di arginare l’assenza pesante del polacco, perlomeno fino a gennaio.
Si è trascurato, così, un altro aspetto importante.
Il Napoli dalla gara contro il Benfica, cioè dall’infortunio di un altro importante giocatore quale Raul Albiol, ha subìto ben sei reti in tre gare, 5 solo in casa. Un dato sconcertante considerando l’ottimo andamento passato con Sarri che, più di tutto, ha trasformato una difesa che faceva acqua da tutte le parti in una diga forte e sicura. L’assenza di un leader e soprattutto di un giocatore di esperienza ha pesato non poco, in particolare chi ne ha risentito di più è stato Koulibaly, il quale sia a Bergamo che contro la Roma ha mostrato le sue carenze difensive. La furbizia, il passaggio giusto nascono da un percorso lungo sui campi da gioco (e per militare 4 anni nel Real Madrid qualcosa devi aver pur imparato).
Il condottiero spagnolo ha tutte queste caratteristiche ed è l’anello mancante che tiene unita una difesa, considerando anche il calo di Hysaj che difensivamente ha accusato la “perdita” momentanea del compagno.
Spesso, dunque, è stato sottovalutato il valore di Albiol, dando più peso ad un errore che alle azioni positive compiute. Se Reina è il “capobranco” emotivo, lui è il collante che tiene unita la difesa e fa sì che gli altri calciatori di reparto possano migliorare ed essere, sotto diversi aspetti, più tranquilli e concentrati .
Presto dovrebbe tornare lui a far coppia con il senegalese, insieme per ristabilire il giusto ordine.
È il momento di cambiare rotta, ricominciando a prendere meno gol. Raul è (quasi) pronto, dunque, per riprendere il comando della nave e dei suoi uomini.
