La prima amichevole al San Paolo è stata fondamentale per capire, bene o male, in che condizione fisica e tattica si trovino gli uomini di Sarri. La difesa ha risposto egregiamente, impensierendo poco e niente prima Rafael poi Sepe. Grande prestazione da bomber puro per Kalidou Koulibaly, letteralmente ispirato davanti alla porta avversaria.
Il difensore franco-senegalese, insomma, si è quasi sostituito a Manolo Gabbiadini, poco servito ma anche non molto partecipe alla manovra offensiva azzurra. Non ci sono ancora gli automatismi che, probabilmente, erano palesi con il Pipita, ma è sembrato “spaesato” lì davanti.
La società crede molto in lui, ha voluto puntare un anno e mezzo fa sul suo talento e sul suo sinistro, al contempo per il mister toscano è diventato un “problema” trovargli la posizione in campo. Lo vede prettamente centravanti, tuttavia qualcosa da rivedere c’è. In passato ha giocato come seconda punta e come esterno destro, soprattutto con Mihajlovic in blucerchiato e talvolta con Benitez.
Ha caratteristiche uniche, un sinistro micidiale potente e tanto tecnico che è sicuramente la sua ricchezza più grande. D’altro canto l’acquisto di Arek Milik ha significato qualcosa di importante, lui che come l’ex Bologna può fare entrambi ruoli in attacco. Negli ultimi anni, però, il popolo partenopeo di palato finissimo è stato abituato ad altri profili, attaccanti nati per segnare. Riducendo il campo tecnico si è passati da Quagliarella a Cavani ad Higuaìn, una crescita esponenziale la quale ha “viziato” un po’ tutti.
De Laurentiis sa bene che l’entusiasmo è la fonte essenziale di questa squadra, manca – per dirla tutta – quel centravanti di carisma, personalità e bravura che infiammi il San Paolo a suon di gol e di giocate. Nulla togliere ai due giovani talenti nostrani, ma il calciatore che potrebbe avvicinarsi a questo quadro sarebbe Mauro Icardi. Giovane, forte, che non ha paura di nessuno (a 20 anni si è reso protagonista di una bella doppietta alla Juventus).
Insomma, insieme al 23 e al 99 manca l’erede – almeno dal punto di vista numerico – di Higuaìn. Il Napoli scruta, però sa che ben presto dovrà decidere chi avrà l’onore ma anche la responsabilità di portare dietro le spalle quel simbolo. Che sarà l’interista o qualcun altro, avrà il compito di diventare l’idolo di tutti.
Magari ripartendo esattamente come l’argentino aveva finito…