Il rinnovo di Sarri, il rinnovato “gioco al massacro” di certi organi di informazione.

Nei giorni scorsi l’allenatore toscano ha prolungato il contratto che lo legherà al Napoli per altri 4 anni, persino dopo l’ufficialità non sono mancati commenti del tutto fuori luogo da parte di alcuni addetti ai lavori.

Era raggiante Maurizio Sarri, sia nel volto mentre stringeva la mano al presidente De Laurentiis per le foto di rito sia nell’intervista rilasciata alla Radio ufficiale del Calcio Napoli subito dopo aver apposto la firma su un contratto che lo legherà al club partenopeo per le prossime 4 stagioni; le sue parole del resto non lasciano spazio al minimo dubbio: “Quello del presidente è un gesto di grande generosità, non dovuto e che ho molto apprezzato; mi ha fatto sentire uno di famiglia e questo mi onora sotto il profilo umano. Se sono arrivato ad allenare a certi livelli è grazie a lui“.

Frasi emblematiche del suo stato d’animo e della sua volontà di restare all’ombra del Vesuvio per vivere da protagonista la prima esperienza in Champions League, guadagnata con pieno merito sul campo dopo una stagione straordinaria con gioco spumeggiante e numeri da far impallidire i suoi ben più blasonati predecessori. La dirigenza azzurra ha voluto premiare il mister non soltanto rimuovendo la clausola unilaterale ma anche aumentando considerevolmente l’ingaggio: 1,5 milioni di euro netti a stagione più bouns fino ad un ulteriore milione in base ai risultati ottenuti.

Nei giorni immediatamente precedenti l’incontro tenutosi negli studi della Filmauro, sulla società partenopea erano piovute feroci critiche per aver atteso troppo (non si è arrivati nemmeno alla fine di maggio) da parte di alcuni addetti ai lavori, che inserivano nel tamtam mediatico notizie tanto incontrollate quanto infondate per un “gioco al massacro” che sarebbe meglio evitare: si è addirittura arrivati ad “ufficializzare” che il Napoli avesse esercitato l’opzione di rinnovo unilaterale senza alcuna comunicazione preventiva nei confronti del diretto interessato.

D’altronde non è bastata nemmeno l’ufficialità (stavolta comunicata da entrambe le parti in causa, con dettagli di tutto rispetto trapelati su durata ed ingaggio) per placare le polemiche di alcune “penne” che hanno continuato ad offrire la stessa critica distruttiva a cui ormai si è tristemente abituati quando si legge delle vicende della squadra partenopea sfogliando le pagine di alcuni organi di informazione. Fare a meno di essere intrappolati in certe “prigioni mediatiche” per i tifosi azzurri è ben più difficile che restare in quelle dorate per l’allenatore azzurro.

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