Ancora Torino come epicentro del campionato del Napoli, a febbraio per lo scudetto nella tana bianconera e oggi per la Champions in casa granata. Stasera gli azzurri sono stati chiamati a giocare forse i novanta minuti più lunghi della propria stagione, dopo la vittoria giallorossa gli uomini di Sarri non avevano altro risultato che vincere per ipotecare l’accesso diretto alla prossima Champions.
– La gara: Partita che si presentava insidiosa e complessa analizzando la verve che il Torino nelle ultime uscite aveva dimostrato di possedere, ma che invece sul campo prende fin da subito un binario favorevole al Napoli. Dopo 20′ di gioco gli azzurri conducono già per due reti, grazie al solito Higuain salito a quota 33 in stagione e a Callejon, e il tutto suggeriva potesse essere da li in avanti una passerella di piacere fino al fischio finale. Primo tempo strepitoso per gli azzurri che mettono in difficoltà i granata fin dalla fase di palleggio di inizio azione senza permettere loro di controllare la palla, squadra corta ed attenta capace di schiacciare nella propria trequarti un Torino apparso inerme dinanzi all’incedere propositivo degli azzurri mai domi nel pressing e nelle verticalizzazioni. Copione che nella ripresa cambia e di netto, il Napoli si accomoda sugli allori della prima frazione di gioco permettendo ai granata di rimettersi in partita tanto che al 66′ Bruno Peres accorcia le distanze rendendo così vibranti gli ultimi minuti di gara. Il Napoli soffre ma non si scompone, regge l’urto al tentativo di rimonta granata senza concedere particolari occasioni al Torino, trascinando la partita a conclusione conquistando così tre punti fondamentali a questo punto del campionato.
– La guarigione: Dopo aver perso le ultime tre trasferte il Napoli alza la testa nella serata più importante, quando ormai non avrebbe avuto possibilità di recuperare un eventuale passo falso. Gli azzurri conquistano la Torino granata e ritrovano la vittoria, ipotecando il secondo posto dovendo giocare l’ultima in casa contro un Frosinone già retrocesso. Gli uomini di Sarri mettono in campo tanta concentrazione ed abnegazione al sacrificio, sciorinando in ogni dettaglio il gran gioco per il quale il Napoli era stato tanto incensato durante la stagione. Abbiamo apprezzato nuovamente una difesa accorta e capace di non concedere nulla agli avversari, palleggio sapiente a centrocampo senza disdegnare quelle accelerazioni determinanti per il risultato attraverso movimenti e verticalizzazioni da manuale. Insomma, la macchina perfetta azzurra che è tornata a correre verso la vittoria.
– Napoli dice 33: Ancora in rete Gonzalo Higuain, il mostro azzurro con la maglia numero 9. Ormai gli aggettivi si sprecano, le parole per descrivere questo giocatore eccezionale sono terminate ma non la sua voglia di stupire ancora e continuare a scrivere a referto il proprio nome alla ricerca di un traguardo personale che avrebbe dell’incredibile: superare il quasi “irraggiungibile” Nordahl fermatosi a quota 35 goal in un campionato. Dicono che il Napoli dipenda da Higuain ma la domanda è un’altra: quale squadra potrebbe non essere dipendente da un fuoriclasse simile? Il Napoli vede grazie anche a lui il raggiungimento di un grande traguardo e siamo sicuri che la gara con il Frosinone non sarà presa sottogamba, Higuain ha fame e desiderio di scrivere un pezzo di storia personale ma che per logica conseguenza si tingerebbe anche un pò d’azzurro.
– Da Torino a Torino: Manca ancora un piccolo passo a questo Napoli per chiudere una stagione straordinaria, così come lo stesso Sarri aveva detto in conferenza prepartita. Passo che potrà essere compiuto in un San Paolo che immaginiamo si colorerà d’azzurro passione per omaggiare e festeggiare una lunga ed eccitante cavalcata. Da Torino sono arrivate risposte importanti perché se a febbraio, non demeritando, il Napoli ha perso una fetta di scudetto, oggi ne conquista una grande per la conquista della Champions. Segnali che fanno sognare a grandi traguardi da conquistare l’anno che verrà, perché il campionato finisce la prossima settimana ma non la crescita di questi ragazzi che per il momento vanno applauditi per un ormai “quasi sicuro” secondo posto.