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Vino vecchio e vino nuovo: ubriachi di Gonzalo, è Albiol a sfatare il tabù!

Domenica, tempo di serie A, ma anche di tavole solennemente imbandite nel capoluogo partenopeo. Il giorno in cui a pranzo si esprime appieno la tipica briosità napoletana, la gioia di stare insieme. La generosità degli ospitanti e il calore degli ospiti crea così un’atmosfera calda, rendendola quasi un cerimoniale a cui è impossibile rinunciare. Anche mister Sarri ha deciso, per celebrare al meglio il giorno del suo compleanno, di servire sulle tavole già ricche dei sostenitori azzurri due vini pregiati. Il buon vino vecchio, particolarmente amato da quelle parti, e il nuovo, dolce, che sa di traguardo raggiunto. Vi esponiamo, in questo articoletto, il catalogo presentato dal sommelier partenopeo.

 

 

Vino vecchio, Gonzalo Higuain: lo provi, e subito non riesci a farne più a meno. Vino vecchio, perché diventa più buono con gli anni (18 reti in 19 gare disputate in campionato, mai una media-gol così positiva per lui) anche se l’aggettivo “vecchio” è prematuro, argomentando di un calciatore al di sotto dei trenta anni. Due le reti messe a segno oggi dall’argentino: da solo si guadagna il calcio di rigore e lo realizza, e poi, come un vino buono ma pesante, ubriaca tutta la difesa del Frosinone realizzando la rete che firma il poker. Gol che nasconde il retrogusto più datato, ma indimenticabile, di un collega del passato che, con quella maglia, ha scritto la storia. Non solo reti per Gonzalo Higuain. Una delle sue prime difficoltà originarie era la gran mole di lavoro a cui era chiamato, tra chilometri da macinare a centrocampo e freddezza richiesta in attacco. L’Higuain di adesso, invece, non conosce fatica e neanche deconcentrazione, dispensando colpi di alta scuola ai danni dei ciociari che non riescono mai a prevedere le sue mosse e facendosi trovare pronto in zona offensiva.

 

 

Torniamo qualche minuto indietro, però, c’è un vino nuovo, dolce, da assaporare. Vino giovane, pieno di novità: Raul Albiol, l’uomo che non ti aspetti. L’elemento meno offensivo della retroguardia partenopea (considerando le scorribande di Koulibaly e l’intraprendenza di Strinic e Hysaj) apre le marcature insaccando con una zampata da calcio d’angolo. Da tempo si auspicava un Albiol in ripresa, oggi Sarri ritrova un difensore concentrato e attento anche in zona gol, abile a coprire le sporadiche incursioni dei padroni di casa. Un vino nuovo che incarna in se la gratificazione dopo tanto lavoro e la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo, seppur piccolo, che sembrava non arrivare mai.

 

 

Ecco a voi l’azienda vinicola di mister Sarri, che oggi dispensa di bottiglie di buon vino il calcio italiano. Il vecchio e il nuovo, il sempreverde e la novità. Per quanto andrà avanti la produzione? Beh, buttando uno sguardo alla vigna e considerando le abilità del vignaiolo, sembra proprio che, nelle allegre feste domenicali, il vino non mancherà mai.

 

 

 

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