La sua storia è di certo una delle più significative del nostro calcio, un ragazzo giunto in Italia portando nella valigia solo la voglia di sfondare in questo sport e l’amarezza di aver lasciato la sua terra natale nella povertà più assoluta. Il padre, prima di lui, si è arrangiato in ogni modo per far sì che il sogno del giovane Elseid Hysaj si realizzasse e, come ogni favola, il lieto fine è poi arrivato.
Ha iniziato a guadagnare i primi tempi facendo l’elettricista, ma la passione e la forza non lo hanno mai abbandonato, giungendo nelle serie maggiori della Serie A grazie al talento e la perseveranza mostrata. Con l’Empoli, il primo club che ha puntato tutto su di lui, la sua speranza si è ritrovata in certezza e, così, a soli 21 anni ha superato forse ogni aspirazione.
Il Napoli lo ha acquistato fra lo scetticismo generale: troppo giovane, poche esperienze e un ruolo quello del terzino destro che aveva come suo predecessore un certo Christian Maggio.
L’albanese, però, non ha mai avuto paura, i veri timori non sono questi e lui lo sa benissimo.
A Dimaro ha lavorato fortemente per surclassare il numero 11 e conquistare la platea. Ci è riuscito.
Le prime uscite non sono state positive, adattato sulla sinistra non riusciva a mostrare realmente di che pasta fosse fatto, così l’intelligenza di mister Sarri ha fatto sì che potesse tornare sulla fascia prediletta e, successivamente, dare il meglio ad ogni gara. Il suo apporto nella fase difensiva è stato prezioso, ancora poco brillante in quella offensiva con pochi cross ben finalizzati, il giovane classe ’94 ha, d’altro canto, tutte le qualità per poter diventare un campione.
Corre per 90 minuti e non si arrende mai, vincendo definitamente anche la staffetta contro l’altro compagno di reparto.
Una dolce sorpresa che rende tranquilli i tifosi del Napoli sul futuro in quel ruolo. Con Hysaj, insomma, si potranno dormire sogni sereni per molto, molto tempo.
