Il Napoli espugna lo Stadio Atleti Azzurri d’Italia dopo un faticosissimo primo tempo contrassegnato da errori evidenti e giocatori sottotono che non sono riusciti ad incidere sul match. Difficile, soprattutto, per gli uomini di Sarri fermare dei giocatori veloci e tecnici come Maxi Moralez e Gomez, i quali hanno dato più volte filo da torcere alla difesa partenopea, colpevole sul gol dell’argentino.
Il Pipita, però, aveva nostalgia di segnare dopo essere rimasto a secco contro la Roma e ha voluto recuperare nel migliore dei modi, battendo, per ben due volte, il portiere Bassi.
L’errore sul dischetto dello scorso anno – e i conseguenti fischi – sono solo un amaro ricordo, tanto che, all’uscita dal campo, il fuoriclasse numero 9 ha raccolto applausi anche dagli storici avversari orobici, sicuramente non conosciuti per l’amore verso i napoletani, che non hanno potuto che riconoscere ed apprezzare cotanta classe e forza.
In Italia è indubbiamente l’attaccante che fa la differenza, 16 centri in 17 partite non sono certamente numeri qualunque e il tecnico Sarri, più di ogni altro, sa quanto è fondamentale averlo in forma non solo fisicamente ma anche mentalmente.
E’ felice, soddisfatto e compiaciuto della passione e la “venerazione” che i napoletani e (non) provano nei suoi confronti. L’abbraccio con il mister, poi, è l’emblema di come un grande gruppo – dentro e fuori il campo – possa superare qualsiasi momento reagendo come solo i campioni sanno fare.
Una scena, la stending ovation dei tifosi bergamaschi, che probabilmente non si era mai vista contro gli azzurri e, quindi, resta un ricordo da portare sempre nel cuore.
Higuaìn fa vincere il Napoli, anche sugli spalti.
