IL MEGLIO DELLA SETTIMANA – Bologna riporta il Napoli con i piedi per terra: un passo falso che può aiutare gli azzurri

Dal San Paolo al Dall’Ara, dalla vetta al terzo posto, dai cori al silenzio: la settimana azzurra si è chiusa come nessuno, o quasi,  averebbe immaginato. Il Napoli, all’improvviso, la prima domenica di dicembre, torna con i piedi per terra e sotto i colpi di Destro e di un Bologna da applausi ricorda a tutti di essere umano, ma soprattutto lo ricorda a se stesso. Già, il Napoli è umano, così come lo è sempre stato, nonostante gli ultimi mesi ci avevano dato l’impressione di una squadra che non sarebbe crollata difronte a nessuna avversità ( e avversaria), figuriamoci difronte a un Bologna che lotta per non retrocedere. Ma il Napoli è umano e per fortuna aggiungiamo noi. Dopotutto sarebbe assurdo pensare che i ragazzi di Sarri potessero continuare con il passo mantenuto fino a questo momento per tutta la stagione, senza difficoltà, senza battute d’arresto, senza momenti bui. Il Napoli è fatto di uomini in carne ed ossa  che sono in grado di provare emozioni, oltre che regalarne.

Emozioni che a volte giocano brutti scherzi e allora ecco che il pranzo della domenica, stavolta, è stato meno piacevole del solito. Già le emozioni, forse proprio queste sono la causa principale del crollo di Bologna, un crollo che però, non dimentichiamolo, è anche merito di un’avversaria che ha davvero dato tutto per fermare quella che fino a meno di 48 ore fa era considerata la squadra più in forma del campionato. Le emozioni del monday night di Fuorigrotta, forse, sono state troppo forti per gli azzurri e allora ecco che, come spesso capita, dopo un forte momento di tensione ci si scarica e il Napoli visto ieri era di certo scarico, quantomeno mentalmente. L’attesa che ha portato alla gara con i nerazzurri, la grinta messa in campo nei primi 65 minuti del match, la tensione mista a paura degli ultimi minuti e la festa finale, bella e forse anche dannata, hanno gonfiato la mente dei calciatori che dopo, inevitabilmente, si sono rilassati, forti anche di un primo posto che mancava da venticinque anni.

E’ capitato e bisogna farsene una ragione cercando di lavorare affinché la cosa non si ripeta. Non ci sono drammi da fare, né tesi assurde da sostenere. La piazza deve cercare di essere, almeno in questi momenti, equilibrata, così come lo è stato il Napoli di Sarri in questi quattro mesi. Equilibrio, null’altro, è questo il segreto dentro e fuori dal campo. Non vanno bene le critiche negative al primo passo falso, non va bene sminuire il lavoro fatto fin ora, non va bene smettere di credere così presto in qualcosa che lunedì scorso abbiamo iniziato ad accarezzare come non facevamo da più di vent’anni. Così come non vanno bene gli eccessivi entusiasmi, per quanto inevitabili da queste parti. A tutti sarebbe piaciuto rimanere lì su ancora a lungo, o almeno per un’altra settimana, ma bisogna farsene una ragione e accettare l’errore di una squadra che ha ancora numeri da fare invidia alle big europee. Ora più che mai vicini alla squadra, ora più che mai tutti al San Paolo per far tremare, dopo l’Inter anche la Roma. Cadere e rialzarsi, nulla di più umano, nulla di più visto e rivisto nella storia del calcio e delle grandi di questo sport. La maturità passa anche da questo e mai come quest’anno il Napoli è vicino a quella maturità che sembrava un miraggio. Bisogna però dimostrarlo e allora ecco che il crollo di Bologna può avere i suoi lati positivi, può dare quella dose d’esperienza che serve, sicuramente, a una squadra che vuole rimanere in alto ancora a lungo. Perché quando perdi l’importante è non perdere la lezione e noi siamo certi che gli azzurri, stavolta, hanno imparato.

 

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