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Hysaj: “Ho vinto il derby con Ljajic. Tre azzurri sono di un altro pianeta”

Una delle rivelazioni del Napoli di Sarri, il terzino destro Elseid Hysaj, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di alcuni giornali albanesi. L’ex giocatore dell’Empoli ha parlato, inoltre, anche dell’ultima vittoria in campionato contro l’Inter:

“Contro l’Inter non è stato facile. Sapevamo che sarebbe stata dura, non sono sorpreso che nonostante fossero in inferiorità numerica hanno sfiorato il pari. Quest’anno è un campionato equilibrato, le differenze in testa sono minime. L’Inter è tosta, ma anche la Fiorentina sta crescendo. Non bisogna scordarsi di Roma e la Juve. In Italia non esistono avversari facili”.

Cosa hai pensato alla fine della gara con l’Inter? “Mi sono sentito orgoglioso per tre motivi. In primis perchè abbiamo vinto una grande partita con molta sofferenza. Poi siamo andati al primo posto e, personalmente, ho vinto il derby con Ljajic”.

Sei tifoso dell’Inter? “Credo sia una definizione un po’ forzata. Sono un fan dell’Inter, ma il Napoli mi ha conquistato enormemente, sia come città che come squadra. L’armonia che c’è all’interno del gruppo è ottima e ci sta aiutando molto”.

Cosa ti ha impressionato di Napoli? “I tifosi napoletani, sono come noi albanesi: sono molto calorosi, si esaltano per una vittoria e si deprimono dopo un pareggio”.

Con chi hai legato di più? “Insigne, Maggio e Gabbiadini, con i quali trascorro più tempo. Ma anche Higuain, Mertens e Reina sono molto gentili”.

Il calciatore di maggior talento con il quale ho giocato? “Ne ho visti tanti, ad esempio Saponara avrà una grande carriera. Qui a Napoli ci sono Insigne, Higuain, Mertens che sembrano venire da un altro pianeta”.

Scudetto ? “E’ presto per dirlo, siamo solo a dicembre e manca tanto. Stiamo facendo bene, ma a volte ci facciamo bloccare dalle piccole: questoè un problema. Non sono state facili le prime giornate, mi sembrava quasi di non aver giocato in A. Ho patito un po’ il nervosismo all’inizio dell’avventura a Napoli poi mi sono ripreso bene”.

Il mio motto? “Tanto lavoro, poche chiacchiere. L’ho ereditato dalla mia famiglia: per quanto posso, cerco di evitare i media. Non mi piace fare proclami. E, finora, ha funzionato…”

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