Chievo-Napoli: storia di Higuain e di un bagaglio ritrovato

La sensazione piacevole di dover cancellare un fastidioso nome dalla lista. Missione compiuta, è fatta, anche questo problema è stato risolto. Perché, diciamocelo, Il Chievo è stato sempre una grande spina nel fianco del Napoli. L’avversario non trascendentale che, puntualmente, fa strappare i capelli, guasta i tuoi piani e ti causa rimpianti, spingendoti a interrogarsi sul come mai i giganti si inchinino al tuo cospetto  e i “comuni mortali” riescono a colpirti. Ma questa pausa, da oggi, è stata spazzata via da un bagaglio ritrovato, perso in quel di Carpi.

 

Si, Carpi. Perché fino all’ora di gioco di gioco mister Sarri temeva un remake della sua visita al Braglia. Del resto, le assonanze non mancavano: gara ostica e lontana da mura amiche, avversario non costruttore ma “distruttore” di gioco, poco spazio per gli esterni, che sbagliano tanto e non riescono a mantenere la calma. Ad inizio secondo tempo Gabbiadini si riscaldava già, e il mister auspicava che, a differenza del match contro gli uomini di Castori, una possibile occasione dell’ex Sampdoria avrebbe fatto esultare il popolo azzurro. Ma un certo signore non ci sta. Gonzalo Higuain non vuole più star a guardare.

 

A differenza della gara di Carpi, infatti, il Napoli costruisce molto di più subendo il minimo: due legni del Pipita e un sinistro di un opaco Insigne hanno reso viva la serata di Albano Bizzarri, segno di una gara che il Napoli riuscirà a sbloccare. Sulla fascia sinistra si incunea Ghoulam, assist per l’anticipo di Higuain che, per la prima volta, riesce a bruciare Gamberini in marcatura, e Bizzarri può solo sfiorare la sfera, che si insacca alle sue spalle. Ecco cosa ti rende di una categoria superiore: saper sbloccare anche le gare “minori”, saperti calare nella parte dell’avversario non irresistibile. Solo così il tuo potenziale riuscirà a incidere anche in gare dove spesso non vince la tecnica ma la tenacia e i polmoni.

 

Gonzalo Higuain, e quel bagaglio dimenticato a Carpi. Dall’amaro sapore del rammarico ai tre punti sudati, incisi nella roccia. Non tre punti “eleganti”, anche se contro il Chievo il Napoli ha regalato bel calcio. Vittoria di nervi, tre punti guadagnati anche nel post gara, dato che gli azzurri non cedono alle provocazioni dei clivensi, a differenza di quanto visto a Parma l’anno scorso. Un bagaglio dimenticato, perché in quel match gli azzurri non completarono l’opera. Ma una valigia dimenticata vuol dire ritorno sicuro, saper tornare con i pensieri a quella partita e regalare un esito diverso. Stavolta il Napoli ha vinto, e ha saputo sanare quel debito contratto in precedenza. Una partita contro una “piccola” la risolve un elemento di categoria superiore: anche questa è umiltà. Anche questo è Gonzalo Higuain.

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