Mino Raiola, il più famoso tra gli agenti di mercato, negli ultimi giorni sta mettendo letteralmente a “ferro e fuoco” la stampa con dichiarazioni schock. Nell’ultima intervista, rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha portato alla luce notizie interessanti, finora mai trapelate. Dopo le parole su Hamsik, continua a parlare di Napoli e rivela come lui stesso sia stato vicino a rilevare il club dopo il fallimento: “Sapete che stavo comprando il Napoli? Insieme a Pozzo, prima che arrivasse De Laurentiis. Poi l’affarone l’ha fatto Aurelio”.
Cambia argomento, questa volta cercando di dare consigli alla FIGC e alle società per quanto riguarda le giovani promesse. Ancora una volta parla di napoli, ma questa volta ci va giù pesante: “Dobbiamo copiare la Germania. La Figc dovrebbe creare centri di eccellenza che sviluppano i ragazzi sotto ogni punto di vista: sociale, psicologico, tecnico. In Germania le squadre pro devono tesserare 500 ragazzi del posto, mica 5, o niente contributi. Pompi il movimento, insomma, con 50mila ragazzi che spingono dal basso e tu alla fine prendi i migliori. A Napoli uno deve ancora pagare per far giocare il figlio, è una vergogna. Prestiti? Comprare e mandare fuori è una cavolata. Pensate a uno come Coman: se l’anno prossimo non gioca gli consiglio di andare via, a titolo definitivo. Se sono un panettiere e compro la farina, non la mando da un altro panettiere per farla lavorare, me la lavoro io. In Italia bisogna provare a cambiare, e per farlo hai bisogno dei giovani: se a Ibra dici di fare le capriole, ti manda a quel paese. Se lo chiedi a un ragazzino, le fa. Il giovane in Italia è visto come un rischio, per me è una ricchezza”.
Fonte: Gianlucadimarzio.com