Ancora Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese, dopo il trionfo dello scorso anno, si aggiudica per la seconda volta consecutiva il Pallone d’Oro, nel teatro di Zurigo. Nulla da fare per Lionel Messi e Manuel Neuer, CR7 fa tris. L’eroe della “Decima” madrilena, ancora una volta, convince il calcio. Ronaldo così raggiunge Platini, Crujiff e Van Basten e si avvicina a Leo Messi, che di trofei ne ha quattro. E non importa se il Mondiale non sorride all’ala portoghese. Già nel 2010 fu Messi ad aggiudicarsi l’ambito premio, a spese di un Iniesta fresco vincitore dell’evento in Sudafrica e uomo decisivo nella finale contro l’Olanda.
I numeri parlano chiaro: 285 gol in 273 gare, mai nessuno come lui. Quest’anno 61 gol in 60 gare, e protagonista a quattro vittorie di squadra: Champions League (altro record, 17 gol nell’edizione 2013-2014), Mondiale per club, Supercoppa d’Europa e Copa del Rey. E a metà stagione è ancora più stratosferico: 26 gol e 8 assist in 15 partite, in Champions 5 gol e 4 assist in 6 partite. Ronaldo, l’attaccante del futuro, un giocatore completo: potenza atletica, velocità fuori dal comune, abilità con entrambi i piedi, assistman sopraffino. Il calcio sceglie, ancora una volta, l’immagine del calcio più prolifica e impressionante.
E Manuel Neuer? Niente da fare anche per il portiere campione del mondo, nonostante fossero in molti a fare il tifo per lui. Un portiere che è anche libero e, a detta di mister Loew, anche centrocampista. L’estremo difensore del Bayern Monaco ha voluto donare una speranza per chi ancora ricorda l’occasione persa da Buffon nel 2006 oppure per i fortunati che hanno visto giocare Lev Yashin. Nulla da fare, il “ragno nero” russo resta ancora l’unico della storia del calcio ad aggiudicarsi il premio indetto da France Football. Un mondiale vinto da protagonista e 38 partite da imbattuto quest’anno non sono valse al portiere tedesco. Comunque in rivale degno per CR7: la forza di attacco contro la difesa, perché Neuer ha rivoluzionato il ruolo del portiere, ergendolo a difensore non solo della porta, ma in alcuni casi dell’intera metà campo. Diverso discorso si può fare per Messi, penalizzato dalla mancanza di trofei nonostante la gran mole di reti.
Il mondo sceglie. Tra un campione del mondo e un altro campione che difficilmente vedrà questo trofeo. Ancora Ronaldo, nonostante tutto. E scusate se è poco.