Visto il mercato povero in questo 2014 al secondo posto ci va tutto l’organigramma societario:
Partendo da Aurelio De Laurentiis (Presidente) fino a Leonardo Mantovani (Osservatore). L’intera società è stata incapace di fare un mercato degno di nota. Di non aver saputo chiudere operazioni importanti che magari l’avrebbero portati alla vittoria nei preliminari di Champions League, al conseguente approdo alla fase a gironi e quindi al ricavo di molti milioni da investire poi sul mercato.
Il DS Bigon ha portato un mercato insufficiente, inutile nasconderlo. Gli ingaggi in estate di Andujar, Koulibaly, de Guzman,David Lopez e Michu non sono quelli sognati dai tifosi. Con Behrami spedito in Germania all’Amburgo e Dzemaili finito in Turchia. La squadra aveva bisogno di maggiore qualità a centrocampo per alzare l’asticella in maniera decisiva. Da Mascherano e Fellaini si è passati alle seconde scelte. Colpe non attribuibili a Bigon, bensì alla volontà di De Laurentiis di lasciare al proprio diesse un budget risicato.
Il Napoli, non avendo abbastanza soldi per competere in Europa, dovrebbe avere la bravura di saper investire sui talenti cosi come hanno fatto ultimamente le rivali italiane. Un esempio sono la Roma e la Juventus soprattutto con gli ingaggi di Pogba e Coman.
